Artemia+: “Il miracolo”. Intervista ad Anna Cianca

La rassegna teatrale Artemia+, curata dal Centro Culturale Artemia di Roma, torna ogni weekend con nuovi spettacoli. C’è però un filo conduttore fra questo: il mondo LGBTQ+.

Mentre questa weekend sarà il turno della prima nazionale di La scelta della gioia, diretto ed interpretato da Chiara Casarico e Tiziana Scrocca, dal 24 al 26 novembre verrà presentato Il miracolo, scritto da Franca De Angelis, diretto da Christian Angeli e interpretato da Anna Cianca e Galliano Mariani e con Patrizia Bernardini.

L’attrice Anna Cianca ci racconta di Artemia+ come è stato prendere parte allo spettacolo Il miracolo.

“Il miracolo” si inserisce all’interno della rassegna Artemia+ in cui ogni spettacolo approfondisce, in maniera diversa, aspetti del mondo LGBTQ+. In che modo “Il miracolo” si lega alla comunità LGBTQ+?

Il Miracolo racconta la storia di Sergio, un uomo di cinquant’anni, omosessuale. Sergio aveva un compagno con il quale condivideva un progetto di vita ma un evento tragico cambierà i loro destini.

Lo spettacolo tocca vari temi di scottante attualità e il tema che più si lega alla comunità LGBTQ+ è  certamente la possibilità per le coppie gay di avere figli.

Teresa e Sergio

Ne “Il miracolo” vengono toccati anche altri temi come elaborazione del lutto e sulla fede.

Senza anticipare troppo, lo spettacolo ha inizio con Sergio che sta prendendo una decisione  molto importante per se stesso ma viene disturbato dall’arrivo di una strana creatura, Suor Teresa. Il mondo di Teresa è diametralmente opposto a quello di Sergio, lei ha certezze granitiche che si scontrano con le disillusioni del nostro protagonista. Tuttavia la speranza,  la fede di Suor Teresa, intesa come costruttrice di realtà, riusciranno a scalfire il disincanto di Sergio.

Teresa divertita

Nello spettacolo interpreti suor Teresa, come hai lavorato per entrare nel personaggio?

Mi sono ispirata ad una donna che conosco da alcuni anni e che vive con la sua famiglia in una comunità in Toscana. Ho cercato di riprodurre in Suor Teresa la sua fede gioiosa, schietta, innocente.

Sergio, Teresa sullo sfondo

È proprio il tuo personaggio che ripone la sua fede “nell’evento miracoloso”, che diventa poi anche il titolo dello spettacolo. Ma cos’è per te il miracolo?

Intanto mi ritengo ‘miracolata’  per essere nata, diversamente non sarei qui a rispondere alle vostre domande… scherzi a parte, credo che in questo momento, il miracolo di cui tutti abbiamo davvero bisogno sia quello di far tacere le armi e avere fede nella ragione.

Com’è stato lavorare a questo progetto? Ti senti personalmente e professionalmente cambiata, cresciuta? 

Interpretare una suora di clausura è stato un viaggio molto interessante, ho un rapporto con la fede molto particolare, diciamo, intermittente e confrontarmi con le limpide certezze e con la nitida fede di Suor Teresa è stato davvero stimolante.

In futuro, vedremo ancora “Il miracolo”, al di fuori della rassegna Artemia+? 

Ci stiamo lavorando.  Lo spettacolo ha debuttato due anni fa a Roma, durante l’ultima fase dell’emergenza covid. Abbiamo accolto con grande piacere la proposta di Maria Paola Canepa di riproporre lo spettacolo nella rassegna di quest’anno… e speriamo di non fermarci qui.

Grazie ad Anna Cianca.

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