Maker Faire Rome. Intervista a Sandra Chistolini

Durante l’edizione 2023 della European Edition di Maker Faire, svoltasi alla Fiera di Roma dal 19 al 22 ottobre 2023, abbiamo incontrato Sandra Chistolini, creatrice del Fondo pedagogico Pizzigoni presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre. Nello stand piante, geometrie di legno colorato, burattini di peluche dello scorso secolo.

Professoressa, come mai la scelta di essere nel Maker Faire?

La pedagogia pizzigoniana, nella nostra riattualizzazione, è uno strumento di conoscenza e apprendimento particolarmente adatto ad ambienti immersivi ed altamente tecnologizzati perché si fonda sul principio universalistico.

Maker Faire Rome 2023 – Outdoor Education

Cos’è il principio universalistico?

Agli inizi del Novecento, Giuseppina Pizzigoni creò un metodo pedagogico che non prescindeva ma anzi comprendeva il presente in un dialogo positivo con l’esistente e con l’innovazione. Per istituire la sua Rinnovata coinvolse imprenditori lombardi e pubblicitari. Era una attrice e aveva una grande attenzione alla grafica contemporanea e al senso del bello nelle sue evoluzioni storico-artistiche. Affermava di voler portare l’universo nella scuola e la scuola nell’universo. Questo approccio è particolarmente attuale in questo momento storico di continue rivoluzioni tecnologiche perché fornisce a chi apprende, a qualsiasi età, gli strumenti cognitivi e sensoriali per affrontare i cambiamenti e immaginare un futuro pacifico e democratico.

Le nuove tecnologie minacciano la democrazia?

No, anzi, possono essere strumenti di democrazia ma è vero che i rischi, soprattutto per le giovani generazioni, sono moltissimi. Per questo è importante combattere il deficit di natura che deriva da un overload tecnologico utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione e divertimento quali utensili di conoscenza e apprendimento. Al momento il sistema più complesso in cui allenarsi per il futuro è la natura per cui è bene partire da lì e dal rapporto positivo con i territori, le culture, le tradizioni ma anche recuperare la nostra condizione umana.

Pittura senza volti

Giuseppina Pizzigoni venne accusata di aver creato una scuola dove si insegnava a sbaccellar fagioli, in che modo sbaccellar fagioli può essere utile per evitare l’isolamento sociale che potrebbe derivare da un uso intensivo da tecnologie quali la realtà virtuale?

Pizzigoni istituì la prima scuola all’aperto per la fascia 0-14 nel 1911. Faceva sbaccellar fagioli, e utilizzava delle particolari perle, per insegnare a differenziare. La differenziazione, e la comprensione delle diversità, è fondamentale per allenare la capacità di distinguere tra reale e virtuale, una abilità che sarà sempre più necessaria in futuro, e per imparare ad acclimatarsi mentalmente, fisicamente e psicologiamente a vari ambienti.

Le città sono sempre più smart cities…

In realtà le città hanno sempre utilizzato le tecnologie disponibili per ‘dialogare’ e comunicare. I romani usavano monumenti, colori e statue, nel medioevo stendardi, bandiere, affreschi e finanche i merli delle torri erano ‘smart’, cioè comunicavano in modo adeguato alle persone del tempo. C’è una progressione, a volte è lenta, altre molto veloce come in questo momento storico. La pedagogia pizzigoniana fornisce un quadro di conoscenza estremamente adattabile ai cambiamenti proprio in virtù del principio universalistico che esprime.

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