Sarah De Simoni e il suo sogno del cassetto diventato realtà con il romanzo: “Qui dove batte il cuore”

Avete presente il famoso concetto di un sogno nel cassetto? Solitamente usiamo quest’espressione per dire: volevo tanto fare una cosa, ma è rimasta fra i miei piani ancora non realizzati. Come sogni che si spezzano al confronto con la realtà.


Oggi parliamo con Sarah De Simoni alla presentazione del suo libro alla fiera del libro DIMA di Roma. Il prossimo passo sarà la partecipazione alla fiera della piccola e media editoria, sempre a Roma, a dicembre… Da piccola, Sarah aveva scatoloni in cui metteva i quaderni pieni delle sue
storie infantili. Con l’arrivo della pandemia, lei ha scoperchiato questi scatoloni. E ha realizzato, così, il suo sogno – quello di diventare autrice.

Sarah De Simoni e la sua visione del proprio futuro creativo: “Sempre d’amore parlerei”

Sarah, sei diventata un’autrice pubblicando un romanzo. Parlaci un po’ di quest’opera.

Nell’approcciarmi alla scrittura, io volevo esplorare le dinamiche dei rapporti interpersonali e renderle più visibili con la descrizione dei personaggi che ho creato. Li ho voluti semplici, autentici, coraggiosi e onesti – con sé e con altri. Ciò non toglie le complicazioni di quando si incontrano e si scontrano. Volevo vedere cosa succede ai personaggi nelle loro interazioni e come reagiranno I lettori alla storia che ho scritto con tanto entusiasmo. È un libro d’amore. Il fuoco è sempre sui sentimenti.

Hai iniziato a lavorare sul romanzo durante la pandemia. C’è qualche riferimento agli accadimenti pandemici o post-pandemici nell’opera?

No, non c’è il nesso apparente fra la mia storia e ciò che è successo davvero durante la pandemia. La quarantena mi ha solo aiutata ad avere il tempo necessario per tornare alla mia passione di sempre: alla scrittura. Certo, a un certo livello inconscio, un critico attento potrebbe anche scoprire un qualche nesso nascosto fra ciò che vivevo allora realmente e ciò che vivevo con la fantasia ed immaginazione. Sappiamo che esistono esperti capaci di una lettura così approfondita. Se qualcuno vorrà sorprendermi con una sua propria visione dell’opera e ci vedrà qualcosa a cui non avevo nemmeno pensato, non potrò che essergli grata. Spero che nel mio romanzo ci siano elementi per ogni tipologia di lettore: per chi cerca le emozioni e la storia d’amore e per chi cerca sensi nascosti e profondi.

Hai definito il tuo libro come una storia d’amore non classica. Che cosa intendevi?

Ho avuto l’ambizione di scrivere un’opera che sembri una storia accaduta veramente. Ho chiesto a me stessa una precisione non solo nei fatti reali e nella descrizione dell’epoca in cui è ambientata la mia storia, ma – anche e soprattutto – la precisione delle emozioni. Posso confessare che le ho
vissute, ed è stato un misto di estremo dolore e di altrettanto estrema felicità. C’è ancora una particolarità del romanzo di cui vado orgogliosa: è un equilibrio fra il presente e il passato. Ogni cosa che succede alla mia protagonista nel suo presente è collegata, per qualche dettaglio, al
passato che le fa provare emozioni e poi la fa rientrare, trasformata, al presente. Ho già avuto riscontri da lettori e critici che hanno apprezzato questa caratteristica della mia scrittura.

Che rapporto hai avuto con il mondo editoriale? Che promozione e distribuzione ha il tuo romanzo?

Mi sono proposta al mondo editoriale in prima persona, inviando il mio manoscritto che poi è diventato un romanzo. Sono stata fortunata ad aver conosciuto la casa editrice “AltroMondo”. La sento vicina a me in tutto e per tutto. Mi ha aiutata davvero passo per passo. Mi ha fatto credere in me, mi ha spronata a superare le mie insicurezze e il nervosismo nella fase della correzione di bozze – tappa faticosa, ma indispensabile. Mi ha pubblicata, ora mi sta promuovendo sui social. E il
mio libro è vendibile su Amazon e in tutte le librerie italiane. È una casa editrice a cui mi sento grata e con cui vorrei assolutamente pubblicare anche le mie prossime opere.

Sarah Del Simoni con il suo libro “Qui dove batte il tuo cuore”

Hai mai bussato alle porte delle case editrici più grandi e rinomate? O preferisci un iter dell’editoria indipendente?

Devo dire che sono partita dal basso, iniziando a spedire il mio materiale alle case più piccole per arrivare a quelle di medie dimensioni. Ho avuto molti riscontri. Chi mi diceva che non era il genere che pubblicava, chi sosteneva che non potevo continuare. Ma poi, finalmente, ho trovato la casa editrice “AltroMondo” che ha creduto in me e mi ha pubblicata.

Cosa ne pensi di un colpo di scena e di varie tappe che impone la drammaturgia e la scrittura creativa: aiutano, disturbano, sono utili, ma il pensiero creativo deve andare oltre?

Accetto volentieri le regole. Penso che accettiamo le regole già quando siamo fruitori delle storie. Ascoltando le fiabe, impariamo, nostro malgrado, come deve essere un racconto per essere definito una fiaba. Posso dire che ho imparato le regole del genere che mi interessa leggendo tantissime opere, italiane e straniere, che si definiscono come “harmony”, “love story” e “romanzo rosa”. Ma mi piace anche andare oltre e proporre ai lettori qualcosa che non si sarebbero mai
aspettati. Devo scrivere con il mio stile e i miei pensieri, a volte, prescindendo dalle regole.

Qual è stata la tua ricetta nel fare il primo passo verso la realizzazione del sogno: superare le difese interiori (qualcuno le chiama pigrizia) e uscire dalla zona di comfort?

Nonostante la pandemia e il tempo a disposizione, non è stato facile: pesa tanto l’abitudine. Mi sono ricordata l’infanzia, i diari che ci scriviamo sicuri che tutti i nostri sogni si realizzano. Ho letteralmente tirato fuori dagli scatoloni i miei diari e ho liberato i miei sogni dai cassetti. Hanno preso il volo. Dal punto di vista pratico, si è trattato di prendere in mano carta e penna e di tornare a quel sentire libero che si ha da bambini. Il volo si è concretizzato con le parole che si sono posate sulle pagine.

Sarah De Simoni intervistata dalla critica letteraria Cinzia Baldazzi alla fiera del libro DIMA

Usi ancora carta e penna per scrivere?

Una volta, sapevo usare anche la macchina da scrivere, oggi, come tutti, uso il PC e il telefono, ma per questo ritorno alla creatività ho voluto qualche mezzo antico. Forse perché mi riportava ai ricordi di un tempo. Più tardi ho scoperto che le case editrici di oggi chiamano “manoscritti” degli elaborati elettronici (file di un qualsiasi formato che permetta un’ulteriore lavorazione come correzione di bozze). Nessuno accetta più opere scritte veramente a mano. Mi sono dovuta adeguare trascrivendo tutto il testo del romanzo per poterlo proporre alla pubblicazione.

Hai sfrenato la tua creatività e hai ottenuto risultati. Ne sei soddisfatta? Te ne penti?

Certo che mi sento soddisfatta. Finalmente sono riuscita a tirar fuori tutti i sogni che avevo, tutti i progetti che sembravano irrealizzabili. La sensazione che provo adesso è che, anche se il mio libro non arrivasse a diventare un importante bestseller nella classifica o se la mia creatività
dovesse finire qui, è come se avessi già vinto lo stesso. Agli altri (e a me stessa, ovviamente) consiglio, invece, di andare sempre avanti e di far sì che questo percorso dell’espressione di sé non solo non finisca, ma non subisca nemmeno interruzioni.

Fiera del libro DIMA, Centro Commerciale Bufalotta, Roma, ottobre 2023 

Hai mai pensato di occuparti di arte terapia, insegnando ad altri ciò che hai imparato, si può dire, da autodidatta: analizzarsi e curarsi attraverso l’atto creativo?

Sì, mi vedrei a fare i corsi di arte terapia per insegnare alle persone di staccarsi del quotidiano e di muoversi verso la scoperta di sé. È una ricerca continua che dona molte emozioni. Ci arricchisce,
permettendoci di lasciare da parte tutto ciò che è materiale per concentrarsi sull’anima. Penso che, come mi sono sentita bene confrontandomi con la scrittura io, possono sentirsi bene anche
altre persone. La scrittura è una vera terapia che ci fa provare rilassamento e ci permettere d ritrovare la ragione d’essere.

Hai già in mente il tuo percorso da autrice? Che argomenti ti ispirano? A cosa dedicheresti le prossime opere?

Come ho già detto, mi sento soddisfatta già così. Ma, essendo molto determinata, vorrei, certamente, proseguire con la scrittura. Mi ispira l’opera di Rosamunde Pilcher – autrice di romanzi rosa internazionalmente conosciuta. Dai suoi romanzi sono stati tratti anche film di successo. Mi affascinano molto storie difficili: dolori, sofferenze, perdite, ma anche felici ritrovamenti. Insomma, se continuassi a scrivere, sempre d’amore parlerei.

Augurando a Sarah De Simoni di proseguire il suo percorso da autrice, vi invitiamo a leggere il suo romanzo che potete trovare in libreria e ordinare online.

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