Il prossimo sabato 28 ottobre, allo Spazio Tadini di Milano, avrà luogo il primo di un nuovo ciclo di incontri del Progetto Societry (Society & Poetry), frutto del fervido impegno divulgativo di un manipolo di esperti fra i quali l’editrice Cristina Daglio, con cui ci accingiamo a dialogare. Tale progetto si prefigge di dissuggellare la poesia quale linguaggio principe, metalinguaggio da cui ogni altro linguaggio può attingere nuova linfa, nutrirsi e corroborarsi: il linguaggio della poesia contribuisce attivamente a forgiare il mondo e la società – come il Canto degli Spiriti Totem, nella mitologia degli Aborigeni d’Australia, trasse le cose dalla sfumata e rarefatta indistinzióne del Tempo del Sogno – preservandosi quale cuore di fiamma vivo, ferace e vibrante che scongiuri il rischio dell’adagiarsi, accasciarsi ed anchilosarsi d’altri linguaggi su sé stessi; poiché, scriveva Rimbaud, l’Eternità è “il Mare convolato con il Sole”.

Non chiedersi quanto la poesia possa attingere dalla sociologia, dall’antropologia, dalla psicologia e da mille altri campi, ma l’esatto contrario: il Progetto Societry illustratoci da Cristina Daglio
Classe 1984, laureata in Scienze Ambientali e Gestione del territorio, da sempre appassionata di Letteratura, dopo aver organizzato la Fiera di Editoria e di Poesia (Pozzolo Formigaro 2006-2007; Novi Ligure 2008), fonda nel 2008 Puntoacapo Editrice, realtà oramai consolidata e di riferimento per la poesia in Italia. Sempre attenta e pronta a prodigarsi nel lavoro di divulgazione e promozione culturale, durante la pandemia del 2020 capisce l’importanza di una presenza costante e continua degli autori online, lanciando pertanto la serie di appuntamenti noti come #VoltiDiLibri, durante i quali propone anche chiacchierate e letture di autori Nazionali di altre case editrici.
Convinta da sempre che la Bellezza si crei attraverso le sinergie, si impegna nella promozione della cultura anche al di fuori della realtà editoriale che rappresenta, collaborando con associazioni e altre sigle editoriali.
A fine 2022 diventa socia fondatrice de Le Cicale Operose di Livorno, per le quali riveste il ruolo di Consigliera e sceglie, insieme alle socie e ai soci del Direttivo, le migliori proposte culturali da invitare nello spazio.
Al contempo, con Alessandra Corbetta e Matteo Fantuzzi, coordina una serie di incontri trasversali concernenti sociologia e poesia presso lo Spazio Tadini di Milano. Ha sempre vissuto il ruolo dell’editore come quello di una persona che debba saper ascoltare (leggere) e fare in modo che le parole e le persone che si affidano a lei possano dispiegare debitamente le ali. In quest’ottica è entrata in Societry, per poter dialogare al di là dei marchi editoriali e poter dunque “fare cultura”.
“Si è purtroppo abituati [Scrive Cristina N.d.R.] a vedere nell’editore colui, nel mio caso colei, che stampa i libri (quello è il tipografo), quello che vende i libri (quello è il libraio), quello che firma l’accordo di edizione o quello che non si vede mai. Per me l’editore per prima cosa deve scegliere le voci e le scritture, poi comporrà con autore e illustratore o fotografo il libro, lo farà stampare dal tipografo, riceverà le copie, farà registrare il titolo sulla piattaforma dei libri in commercio, le manderà al distributore o alle librerie, promuoverà il volume in tutti i modi (presentazioni, festival, iniziative online). In soldoni per me essere editrice corrisponde al ruolo di tessitrice di relazioni e costruttrice di ponti.”
Innanzitutto grazie di essere qui con noi. Può iniziare dicendoci cosa succederà il 28 ottobre allo Spazio Tadini a Milano?
Buon giorno. Il 28, alle 18,30, il Progetto Societry sarà nuovamente ospite, per il secondo ciclo di incontri, di Melina Scalise presso la Casa Museo Tadini.

Che cos’è e come nasce il Progetto Societry?
“Societry: la società raccontata dalla poesia” è nata a primavera del 2023 dall’incontro tra le teste di Alessandra Corbetta, Matteo Fantuzzi e mia, che si stavano da tempo interrogando sulla necessità di un nuovo modo di discutere di poesia. Fuori dalle solite presentazioni, ma anche dalle tavole rotonde, in un’ottica di apertura a un dialogo vero tra chi sperimenta lo scrivere o lo studiare la parola poetica e chi ne fruisce. Partendo questa volta però non da come la poesia parli o si interroghi sulla realtà, quanto a come la nostra società abbia bisogno e debba attingere dalla poesia. Partendo da ciò che è sociologia per arrivare alla poesia. Dai primi due incontri di marzo e maggio scorsi, nei quali avevamo indagato due parole, “Molteplice” ed “Ecologia”, abbiamo poi approntato un nuovo percorso nel quale di volta in volta indagheremo il rapporto dialogico della poesia con altri linguaggi, nuovi mondi che si compenetrano e creano nuove realtà. I tre incontri quindi vedranno la poesia confrontarsi con la fotografia, la fiaba, la psicoanalisi.
I tre incontri saranno ospitati nel meraviglioso museo archivio e spazio culturale Spazio Tadini – Casa Museo a Milano, realtà in continua crescita curata e guidata da Melina Scalise.

Sociologia, Fotografia, Fiaba, Psicanalisi… Parola alla Poesia!
Panorami decisamente importanti! Perché proprio queste scelte?
Per ciò che riguarda la fotografia il passo è stato breve, nel senso che partendo da un libro importante come Autoritratto di Umberto Fiori, il connetterlo alla fotografia di Giovanni Chiaramonte e al suo far vivere i paesaggi è stato immediato. Questo anche e soprattutto grazie all’entrata in squadra di Chiara Materazzo, storica dell’Arte e curatrice di mostre.
La fiaba invece ci è sembrato un buon gancio con altri modi di scrivere, però selezionando quella parte della narrativa che si occupa ancora di creare attraverso la fantasia, l’uso di elementi fantastici e ricordando il proprio io bambino.
In ultimo la psicoanalisi. La mente è una delle più grandi incognite di sempre ed è anche il luogo in cui il pensiero si forma. E vi è ampia letteratura che lega passioni, follia e scrittura, così ci sembra interessante poterne indagare almeno un piccolo spicchio.

Può delucidarci su come sono organizzati gli incontri?
Ogni incontro avrà come ospiti figure autorevoli dell’ambito di analisi prescelto. Dopo un primo e breve momento di presentazione e riflessione sul tema si inizierà a dialogare: curatori e ospiti, visitatori tra loro, pubblico e ospiti, attraverso spunti e domande e la lettura di alcune poesie.
Il primo incontro del 28 ottobre è dedicato alla fotografia e vedrà la partecipazione del poeta Umberto Fiori, con un tributo a uno dei protagonisti indiscussi della fotografia italiana e internazionale, recentemente scomparso, Giovanni Chiaramonte, la cui eredità ha cambiato il modo di fare fotografia in Italia. Seguirà il 3 Febbraio l’appuntamento Poesia e Fiaba con il poeta Mario Santagostini e lo scrittore saggista Antonio Moresco. Il 17 Febbraio sarà la volta della poetessa Giovanna Rosadini Salom e della psicanalista Cristiana Santini.
Tutti gli incontri, a ingresso gratuito, si terranno presso lo Spazio Tadini di Milano dalle 18.30 alle 20.30.

La Poesia come prisma dai molteplici volti: offrirli al pubblico
Ci ha riferito che avete già avuto due esperienze in primavera: questa modalità funziona?
Direi di sì. Anche a distanza di tempo gli incontri hanno dato vita a riflessioni e ulteriori momenti di incontro o di confronto, fatto scaturire nuove scritture (nei primi incontri gli ospiti erano tutti poeti), aperto nuovi orizzonti. Il fatto che il pubblico faccia domande o intervenga nelle due ore in cui si condivide è poi estremamente appagante e rassicurante; vuol dire che siamo arrivati al nostro scopo: far dialogare la poesia con chi ne fruisce in uno scambio arricchente sia per chi scrive che per chi legge.
Ci si dimentica troppo spesso che le presentazioni, i salotti, ecc sono costruiti per i lettori e non per chi scrive solo per sé. Avere tante persone tra il pubblico che a loro volta alimentano l’arte (abbiamo avuto diversi drammaturghi, alcuni musicisti, vari scrittori, ma anche saggisti) apre a nuove interpretazioni e a nuovi confronti.
In un qualche modo costruiamo un tessuto di relazioni tra parole, arti e persone.

Sarà disponibile una diretta on line?
È un piacere ricevere questa domanda. Gli incontri sono stati pensati, ideati e costruiti come dialoghi (tant’è vero che solitamente il pubblico interagisce molto) basati su presenza e partecipazione. L’importanza di esserci e di prestare attenzione a ciò che sta avvenendo. Per questo non abbiamo previsto dirette, ma siccome siamo tutti sognatori pragmatici abbiamo subito ipotizzato che se dovessero presentarsi le condizioni e gli spazi per creare Bellezza, questi incontri potranno viaggiare in un futuro immaginiamo non troppo lontano.