Intervista a Alessandro Chiovelli dell’associazione ACAS di Sant’Angelo di Roccalvecce (VT)

Amici di Q-Cultura ci ritroviamo dopo un po’ di tempo passato a girovagare per le strade dell’alta Tuscia e la bassa maremma toscana, tra laghi, boschi, monti affacciati su mari di colori cangianti e meravigliosi, paesi incantati e borghi fantasma. Sento parlare di un piccolo centro arroccato su una collina nelle vicinanze di Viterbo, non lontano da Celleno e Civita di Bagnoregio, dove per iniziativa di alcuni abitanti questo paesino si è trasformato in un luogo incantato dedicato al mondo delle fiabe.

I musicanti di Brema

I meravigliosi murales di Sant’Angelo di Roccalvecce in provincia di Viterbo

Incuriosito in un pomeriggio di quest’estate da cani, monto in sella al mio vespone e raggiungo il sito insieme alla mia compagna. L’impatto è quantomeno singolare perché il borgo non concede quasi nulla all’architettura medievale tipica di queste zone, ma improvvisamente percorrendo l’unica via d’accesso scopri che qualcuno ti sta osservando e non sono esseri umani. In effetti sotto quella calura non incrociamo molte persone, giusto qualcuno seduto all’ombra, davanti l’uscio di casa, che scruta sornione senza muovere un muscolo. Nessuno parla ad alta voce solo qualche bisbiglio che ci accompagna verso un percorso non ben definito, d’improvviso c’imbattiamo in un enorme murale con degli animali che suonano, realizzo che sono “I Musicanti di Brema” e tutto cambia. Ogni angolo ci regala un‘emozione, troviamo riferimenti alle fiabe ovunque, anche meno evidenti degli innumerevoli murales realizzati da sole artiste donne, ma qui mi fermo e vi lascio alle parole di uno dei fondatori e attuale vicepresidente dell’ACAS, l’associazione che ha dato il via a tutto questo: Alessandro Chiovelli.

Alessandro intanto grazie della tua disponibilità a raccontarci qualcosa della vostra singolare storia e delle iniziative ad essa legate, allora cosa è successo qui a Sant’Angelo in Roccalvecce?

Ma intanto sono io che ci tengo a ringraziare voi dell’attenzione prestataci, l’associazione è composta da soli quattro elementi tutti del paese (Gianluca, Paola, Ludovico ed io) e questa è una scelta che spiegheremo più avanti. Fuori dell’associazione, spontaneamente si è creata una sorta di armatura protettiva, composta da tante persone che hanno visto in questo progetto qualcosa di innovativo e stimolante per far rivivere Sant’Angelo. Con mio cugino Gianluca Chiovelli (che ha presentato questo progetto nella trasmissione Generazione Bellezza di Rai Tre) avevamo da anni tralasciato le nostre frequentazioni per via del suo lavoro a Roma, ma in occasione di un ritorno al paese, al quale è fortemente legato, ricominciammo a parlare della situazione di degrado sociale di Sant’Angelo. Era il 2015 quando nacque l’idea di fare qualcosa di costruttivo per evitare l’abbandono completo da parte dei circa 120 abitanti rimasti. Gianluca fu molto risoluto nello stimolarci ad escogitare qualcosa di innovativo e intrigante, qualcosa che facesse scattare una scintilla per avviare un processo di rinnovamento senza avere alle spalle nessun supporto economico. La prima cosa che facemmo fu quella di tentare di rispristinare il collegamento idrico della fontana storica del paese antistante la chiesa di San Michele Arcangelo, ormai in secca da vent’anni. Era una fontana di acqua potabile che alimentava anche i lavatoi del paese e nella quale si perdevano i nostri ricordi di bambini, lo facemmo soprattutto per dare un segnale di speranza alla gente nonostante il palese scetticismo di molti. La fontana era alimentata da una tubazione a caduta naturale lunga tre chilometri che deve risalire sino in cima al paese, ma le enormi perdite di dispersione idrica nelle campagne, dovute allo stato dei tubi, impediva all’acqua di raggiungere il sito, inoltre il primo tratto dell’acquedotto è un tunnel di origine etrusca con una rilevante valenza storica. Con l’aiuto di molti volontari del paese, anche specializzati in idraulica, riuscimmo nell’impresa, fortemente simbolica, di riportare l’acqua pura di sorgente a Sant’Angelo, un segno di vita e di rinascita.

Alessandro ma da questo atto simbolico e dimostrativo come si è arrivati alle fiabe?

Beh Mauro, devo dire che dopo quest’evento ci si siamo riuniti spesso per trovare delle idee, un giorno proposi di affidarci alla Street Art per realizzare qualcosa che desse colore e vita, ma i soggetti proposti non convinsero molto (cantanti, attori e via dicendo) quindi segnammo un po’ il passo. Durante un pranzo la mia compagna Egle, anima ancora bambina, se ne uscì con l’idea delle fiabe come fattore dal quale partire, fu un’illuminazione per tutti e una sorta di scarica elettrica ci attraversò regalandoci energie nascoste. Decidemmo di rimanere in quattro all’interno dell’associazione proprio per evitare che l’apertura a tante persone, seppur volenterose, potesse alla lunga contaminare il percorso con risvolti politici e strumentali. Firmai con Gianluca un progetto che presentammo alle autorità competenti di Viterbo e successivamente riunimmo tutto il paese per illustrarlo ricevendo molti consensi, ma anche qualche dissenso prevenuto. Vedi Mauro in tutte le cose della vita quando muovi energia da un lato c’è sempre qualcosa che si oppone dall’altro, ma ciò non deve mai impedirti l’azione e la voglia di fare. Questo l’ho sperimentato su me stesso, perché proprio nell’anno dell’inaugurazione del primo murales dedicato ad Alice nel paese delle meraviglie il 2017, ho perso per un gesto estremo mia sorella Laura, ed è stato uno shock dal quale solo grazie a questo meraviglioso progetto di Sant’Angelo e alle persone che gli orbitano intorno, sono riuscito a superare. Proprio per coinvolgere tutti gli abitanti abbiamo voluto rappresentare nelle opere dedicate alle fiabe, i volti dei nostri compaesani, bambini e non solo, per contestualizzarle all’interno delle vie e case, evitando così una mera opera di decoro artistico, favorendo oltremodo uno stretto legame tra opere e abitanti. I genitori dei bambini firmarono una liberatoria per fotografare e riprodurre dalle artiste, i loro volti negli oltre 60 murales fino ad oggi realizzati. Per farti un esempio e tornare alla prima opera di Alice, venne rappresentata con il volto di Ambra che abita lì vicino e un orologio che segna il giorno della realizzazione del primo lavoro: 27/11/2017. Questo modus operandi ha permesso la nascita di molte opere proprio con il contributo economico degli abitanti, come nel caso di Alberto che prima di lasciarci ha finanziato il murale de La spada nella roccia con i volti dei suoi nipotini. Altre opere sono state sostenute economicamente da aziende private di tutto il circondario, ma anche da realtà più lontane, questo ci consente di rimanere autonomi rispetto alle tortuose vie di finanziamento pubblico. Stiamo comunque dialogando con le autorità del comune per poter sviluppare dei progetti che ci vedano coinvolti e come associazione lo speriamo vivamente.

Androclo e il leone

Mi sembra di capire Alessandro che dall’inizio della vostra storia molte attività legate al crescente interesse turistico si siano sviluppate….

Certamente, è proprio così nonostante il periodo drammatico del Covid, che di fatto ha rallentato il tutto, sono nate molte strutture ricettive in paese e nel territorio circostante, B&B, case vacanze e agriturismi, oltre che bar, ristoranti e attività di commercio legate al tema delle fiabe, ne conto almeno diciotto. Devo obtorto collo anche sottolineare che alcune di queste hanno ritenuto di muoversi autonomamente senza coinvolgerci e questo non ha aiutato, soprattutto a livello morale, perché il fine rimane comune a tutti. Noi come ACAS proprio in questi giorni siamo riusciti ad aprire un piccolo locale di riferimento (La casa di Trilli), che consente di ottenere informazioni e contribuire al sostegno economico del progetto, attraverso la vendita di piccoli oggetti realizzati da artisti che collaborano direttamente con noi. Cerchiamo di sostenerci e di accumulare il necessario budget per continuare a realizzare opere con il coinvolgimento di artiste che arrivano ormai da tutto il mondo alle quali bisogna garantire ovviamente le spese di alloggio e dei materiali. I turisti sono aumentati proporzionalmente alle opere realizzate, è stata una cosa veramente inaspettata sia nei tempi che nelle modalità. Senza una cassa di risonanza pubblicitaria, il passaparola alimentato da chi visitava Sant’Angelo con l’aiuto dei social e del lavoro comunicativo della nostra Paola alle strutture di zona, ha innescato una rete comunicativa difficilmente immaginabile, che ha portato quest’anno, nel solo periodo pasquale, ad oltre ventimila presenze! Dobbiamo assolutamente ringraziare queste persone anche del contributo che spontaneamente versano dentro una damigiana di vetro posta sotto Peter Pan che è diventata la fonte principale per sostenere i nuovi progetti artistici.

A proposito di opere, raccontaci qualcosa di come sono nate queste opere e come gli avete trovato gli artisti? Sono effettivamente tutte ed esclusivamente donne?

Insieme con Gianluca iniziammo con Tina Loiodice artista molto nota nel campo della Street Art, che nel corso degli anni ha realizzato molte opere (Alice, Il piccolo Principe, Peter Pan, La Fabbrica di Cioccolato, Don Chisciotte etc.), poi di seguito spontaneamente si aggiunsero altre ragazze come SteReal (La Spada nella Roccia, Cenerentola e Flauto Magico), Rame 13 da Marina di Pisa (I musicanti di Brema, Il Gatto con gli Stivali, Il Libro della Giungla etc.). Dopo questi primi murales e visto che casualmente furono dipinti da donne, ci siamo detti: Perché non dedicare questo progetto proprio alle donne? Lasciamo magari agli uomini la possibilità di fare installazioni, statue, bassorilievi a compendio, ma lasciamo alle donne e alla loro arte questo museo a cielo aperto. Abbiamo ospitato tra queste anche l’artista bresciana di fama internazionale: Vera Bugatti che ha realizzato Cappuccetto Rosso.

Cappuccetto Rosso

Mi sembra di capire che anche una ripopolazione del paese è stata promossa da questa vostra iniziativa, oltre che al salvataggio di strutture commerciali altrimenti destinate alla chiusura.

Guarda ti porto l’esempio di Angelo una persona che ha comprato un immobile qui a Sant’Angelo e come prima cosa ci ha cercato per far realizzare sulla sua abitazione un dipinto. Avevamo appena ricevuto un progetto legato alla bravissima artista franco-messicana Margot con la rivisitazione dell’episodio mitologico di Androclo e il Leone, lo abbiamo proposto ad Angelo che ha sposato l’idea e lo ha finanziato, chiedendo di inserire nell’opera il volto femminile di una persona a lui molto cara. Come vedi il nostro sogno si sta trasformando in realtà e come dicemmo alla prima riunione di presentazione ai nostri concittadini è il sogno di tutta Sant’Angelo. Pensa che Pinocchio e il volo di Civita di Alessandra Carloni è stato sostenuto dal Comune di Civita di Bagnoregio che non ha certo bisogno della nostra visibilità, o come l’associazione Open che gestisce le visite al Castello di Graffignano, che attraverso una raccolta fondi ha fatto nascere La Bella Addomentata di Layla Xing un’artista di Colonia, proprio in Via Graffignano qui da noi. E’ evidente che di fronte a questa partecipazione si possa sviluppare quell’indotto che permetta al nostro paese di rinascere e ripopolarsi, stimolando una rete di collaborazioni costruttive per tutto il territorio.

A tale proposito ho saputo anche dell’apertura del sentiero che porta da Sant’Angelo in Roccalvecce sino al Borgo Fantasma di Celleno, cosa mi sai dire?

Ecco quello è un altro esempio di collaborazione costruttiva perché la nostra associazione ACAS insieme con Giorgio (il marchese Costaguti di Roccalvecce n.d.r.) e il sindaco Bianchi di Celleno, ha fatto la sua parte con una raccolta fondi, per far nascere il tracciato col nome di Sentiero dei Castelli e della Fiabe che collega il Borgo Fantasma di Celleno proprio a Sant’Angelo di Roccalvecce. Abbiamo percorso e mappato questo sentiero che è battuto ogni giorno da tanti appassionati di Trekking.

Mappa ufficiale dei murales di Castel Sant’Angelo di Roccalvecce

Per finire Alessandro mi sembra di capire che qui è tutto in divenire è tutto un Work in Progress, quindi la visita al paese non è mai definitiva perché quello che oggi è presente, domani può essere implementato con interventi di altri artisti e con l’apertura di nuovi progetti.

Proprio così Mauro, ci tengo a dire che noi non vogliamo creare competizione tra gli artisti, ma eventualmente sinergie che consentano alle opere di nascere, ampliarsi e trasformarsi anche con interventi a compendio, per rendere il paese vivo, pulsante e sempre in trasformazione. Questo a livello personale è importante perché come accennavo precedentemente, l’energia da dedicare a questo progetto artistico è nata da una dolorosa scomparsa avvenuta pochi giorni prima che si mettesse in moto tutto. Nella mia abitazione di Peter Pan, c’è il volto di mia sorella Laura nella luna e una scritta che ricorda come le nostre emozioni e speranze possano divenire reali anche se composte della materia impalpabile dei Sogni, questo grazie all’impegno della sua migliore amica: Simona.

Grazie Alessandro per la tua energica gentilezza e per l’esempio che ci hai dato, noi di Q-Cultura siamo sempre disponibili a testimoniare come e quanto questo vostro sogno si amplierà, il mio consiglio come ti ho ripetuto più volte è quello di allargare l’orizzonte fiabesco anche a leggende di paesi a noi più lontani…..

Sono io che ringrazio voi dell’attenzione prestataci e ti anticipo che sono in ballo altri progetti che prevedono l’impegno dell’amministrazione comunale di Sant’Angelo proprio in tal senso. Vorremmo dopo Mulan, che è tutt’ora in progress, inserire qualche leggenda del lontano oriente magari giapponese. Inoltre chiunque volesse promuovere e sostenere una nuova opera, può tranquillamente mettersi in contatto con la nostra associazione ACAS, attraverso i social, anche personali, o con la pagina FB di riferimento del marchio registrato di Sant’Angelo il paese delle fiabe.

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