Duecento musicisti, cinquanta sfumature di jazz e un’intensa due giorni di sperimentazione musicale: questa è stata l’essenza della rassegna “Jazz Italiano per le Terre del Sisma”, un evento che ha riportato in vita il gotha del jazz italiano. L’appuntamento, atteso con fervore, ha abbracciato le quattro regioni colpite dai terremoti del 2009 e del 2016: Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.

L’eclettico mondo del jazz italiano nell’evento “Jazz Italiano per le Terre del Sisma” a L’Aquila, con 200 musicisti e un’ampia varietà di stili musicali
In una fusione di stili che spaziano dall’acid jazz al bebop, dal cool jazz al dixieland, dal free jazz alla fusion, quindici location nel centro storico dell’Aquila sono state invase dalla magia della musica. Stime degli organizzatori suggeriscono una partecipazione complessiva di 25.000 appassionati di jazz provenienti da ogni angolo d’Italia.
La giornata di sabato ha iniziato con uno spettacolo unico: una partita a scacchi vivente che ha catturato l’attenzione e l’immaginazione del pubblico. La domenica è stata dedicata a un gesto di solidarietà verso le popolazioni di Siria e Turchia, colpite dal sisma dello scorso febbraio, con un evento tenutosi nel suggestivo Parco della Memoria a piazzale Paoli.
Ma il vero fulcro dell’evento è stato il palco, dove si sono esibiti talentuosi musicisti, tra cui l’acclamato musicista azero Fakhraddin Gafarov, che ha presentato il suo trio eclettico. Accanto a lui, Davide Marzagalli al sax e al flauto, Simone Amodeo alle percussioni e lo stesso Gafarov che ha incantato il pubblico con il suo talento ai tar e ai flauti.
“Jazz Italiano per le Terre del Sisma” ha dimostrato ancora una volta come la musica possa essere un ponte tra le culture, un modo per condividere emozioni e solidarietà, e una forza che può riunire le persone in un’esperienza unica. L’Aquila ha vibrato di note musicali, abbracciando le radici del jazz e guardando avanti verso nuove e audaci esplorazioni sonore.