Angelo Martini è un personaggio molto incisivo nel panorama dei programmi TV, musicali e non solo. È molto noto come conduttore e presentatore di parecchi format televisivi, tra cui Numeri Uno su Rai2 da lui ideato e condotto. Formatosi al Conservatorio Ottorino Respighi di Latina dove ha conseguito la Laurea in Composizione con il massimo dei voti, nel suo cammino verso la notorietà non ha mai abbandonato la musica, curando professionalmente la parte musicale di ogni evento di cui si è occupato. E, ovviamente, continuando a comporre e produrre musica. Il 7 agosto 2023 è uscito “Pussyman”, il video in prima mondiale sul prestigioso portale Vevo del nuovo singolo del giovane rapper Claudio Mortati in arte Lil Cannot, di cui Angelo Martini, autore e produttore del brano.

Angelo, ” Pussyman” è sicuramente un titolo che non lascia indifferenti. Raccontaci la traversata dei generi musicali dal classico al trap, e come mai hai deciso di dare alla canzone questo nome che sarà il suo biglietto da visita?
Si il titolo è molto intrigante, può essere scambiato per superficiale e banale, ma anche originale geniale, perché lascia aperto tanti dibattiti. Di tanti pezzi che ha in cantiere e scritto Lil Cannot, alcuni anche insieme quello più immediato che lascia parlare di se è prorio questo un rap con diverse declinazioni di scrittura che poi in realta finisce in un ritornello pop di una sola parola ” Pussyman”. Io già mi ero occupato di rap con il mio amico Roberto Gaetano grande eclettico batterista e del computer, abbiamo prodotto 4 boys neri, cugini e fratelli dei fenomeni i ” 4.COM” presentati alconcorso giovanile del Festival Sanremo, ci chiamavano i nuovi produttori, nessuno aveva visto niente di simile, ricordo i complimenti di due grandi Amedeo Minghi e Elio Cipri che da poco ci ha lasciato, il padre della cantante Syria un vero maestro della discografia, che voglio ricordare con stima e affetto.
Com’è per te il personaggio di Pussyman? È una tua invenzione o hai voluto introdurre anche in Italia un concetto che già spopola all”estero?
Il titolo è scritto dal cantautore Lil Cannot, che è anche mio allievo di canto, io ho cavalcato l’idea è con lui ho prodotto il tutto. Pussyman è il personaggio che vive dentro di noi, c’è chi c’è l’ha più preponderante chi meno . È strafottente, figo deciso, ma poi alla fine è solo più della sua ombra. Si devo ammettere che in Italia è poco usato, lascia aperto l’ipotesi di una chiusura da parte del titolo, ma in realtà, se si guarda il video per la regia del bravissimo Valerio Matteu e l’arrangiamento del Dr. Wesh, e si ascolta il testo attentamente, ci sono diversi insegnamenti, morali e soprattutto cantiamo il mondo reale e non bigotto. Su internet c’è di tutto e i telefonini sono in mano a tutti e in special modo hai minori .
Il genere trap è per te congeniale o rappresenta una rottura con tutto ciò che sempre fatto in musica?
Come ho detto tante volte la musica è matematica fa suonare fisicamente i corpi nell’aria, per simpatia di rimbalzo dei suoni di riflesso, sulle persone che armonizzano, la scansione ritmica e melodica del Trap è congeniale a questo momento storico i pezzi durano due minuti e 40 secondi e le persone vogliono sentire i concetti e quindi la metrica è tutta raddoppiata triplicata per rispettare la contemporaneità, con solo 4 accordi.
Come vi siete conosciuti con Claudio Mortati! Perché hai deciso di produrlo? Il suo nome d’arte Lil Cannot e’ una tua idea? Che significato ha?
Claudio mi è stato presentato, da Olga Bernabini amica di sua madre Cristiana Caruso. Caludio stava passando un momento di incertezza della sua vita ma il suo sogno era fare la sua musica rap, ed io l’ho aiutato essendo lui un talento.
Torniamo un po’ agli albori della tua carriera. Ti laurei al Conservatorio di Latina come compositore. Cosa è successo subito dopo la tua laurea?
Sì mi sono laureato in composizione forse l’esame più difficile al mondo 36 ore esame per due prove, una 22 ore e la quarta di 15 giorni a casa per srivere un opera inedita, ti lascio immaginare lo stress sovraumano ci sono musicisti che sbroccano e vagano con il pigiama nel conservatorio stressati, perche non si puo uscire ne comunicare con nessuno, sono detti esami di clausura totale. Si chiama ” Esame di Composizione Tradizionale. Adesso c’e’ la sperimantale 5 ore imposti tutto e te nè vai all’incirca. Non voglio più ricordare mi basta così. Comunque ho preso nove perché ho composto un opera in stile in stile dodecafonico la famosa “Serie”, di Arnold Shoemberg. Subito dopo la laurea ci si prepara per un’altra.

Non ti è mai sembrato un “tradimento” nei confronti della musica classica la tua dedizione ad altri generi?
Bellissima domanda. No perché la musica è bella tutta, diciamo nel corso della carriera non riesci a scrivere a suonare tutti i generi anche Bach usava accordi dissonanti per il movimento delle parti, io la chiamo musica in movimenmto imprendibile.Il preludio in MI ninore di Chopin al pianoforte suonato al suo funerale ha ispirato la canzone Feelings di Morris Albert più esuguita al mondo. Michael Jackson nel suo concerto a Bucharest si è fatto introdurre da Carmina Burana di Car Orff. Pavarotti non poteva fare a meno dei suoi amici del pop in Pavarotti and Friends miscelando tutti i generi il tradimento esiste solamente quando non componi con la verità e la coscienza della tua cultura, e cerchi di imitare nascondendo i tuoi limiti.
Come ti viene l’idea di produrre i brani che componi tu e anche quelli degli altri? Hai già una realtà produttiva che conosci quando inizi o ti butti in quest’attività a capofitto ed esplori (e conquisti!) un campo nuovo per te?
Uso un processo matematico quando ascolto e quando devo produrre un giovane cantautore mi innamoro soprattutto della sua scrittura di una cantante invece della voce la sua cellula vocale, un frammento fonogenico, riconoscibile, nel suo suono ,essendo un esperto riesco a prevedere nell’esecuzione in tempo reale se il cantante scivola su quella nota o comunque non è il suo stile. Le mie analisi vocali e compositive metriche,tecniche, sulla dizione e respirazione di una canzone, hanno talmente tanti segni sul testo di una lettura a 10 livelli, che sembrano dei quadri geometrici astratti. Quando ho sentito Simone Cristicchi, solo il suo cognome mi piaceva nell’articolazione delle consonanti, mi ha colpito subito la sua scrittura contemporanea di come cantava le parole mi sono detto lui è un genio, sono andato personalmente con il registratore ad intervistarlo al Locale un club a piazza Navona, gli ho fatto la prima intervista sul giornale “Il Tempo”. E poi mi sono innamorato dei TikToker avevo capito che erano dei geni della comunicazione l’abbiamo prodotti fatti cantare e con due di loro raggiunto 25 milioni di visualizzazioni e in sei mesi,sono stato il primo produttore in Italia insieme ai miei partner.
Quali generi musicali hai fin qui attraversato nella tua composizione, interpretazione e produzione?
All’esame di composizione ho scritto la mia opera in stile dodecafonico mi piace la musica dissonante alla Shoemberg. Amo il jazz è la sua grammatica geniale si arriva a comporre musica contemporanea in poco tempo la didattica americana e straordinaria, dalla intuizione del famoso Bicordo Fa-Si Diabolus in musica, coniato dalla chiesa, il tritono è la base per poter andare con tre tonalità in tutte enarmonicamente.
Non tutti lo sapranno, ma sei anche un vincitore del festival di Sanremo. Parlaci di questa tua vittoria.
Sì ho vinto il festival di Sanremo come vocal coach e direttore musicale dei Gazosa sono stato ingaggiato da Caterina caselli mentre il mio maestro del progetto era Celso valli abbiamo vinto Sanremo 2001 presentato da Raffaella Carrà un altro grande mio maestro, di televisione e non solo.

Sei anche conduttore dei concorsi di bellezza nazionali ed internazionali. Che cosa ti affascina nelle serate di selezione? Che cos’è per te la bellezza di un essere umano?
Bellissima domanda la bellezza e ciò che ci rende vivi la bellezza è uno sguardo individuale consiglio a tutti i giornalisti i presentatori di condurre un concorso di bellezza si imparano tante cose soprattutto rispettare le donne che sono le nostre madri. Da molti anni conduco una una battaglia contro la violenza sulle donne, perche ogni donna è la nostra mamma penso che sia una cosa ignobile violentarle.
Un presentatore impara tante cose in un concorso,perché lo spettacolo è complesso,composto di tante ragazze e ragazzi alle prime armi e poi c’è la complessità dei numeri e del regolamento ho inventato il concorso di Miss Porto Rotondo in Sardegna, in quella terra c’è tutto il fascino della bellezza della natura diamante.
Come organizzi i concorsi di bellezza e sfilate? Da dove parti come organizzatore degli eventi? Che cosa è fondamentale per te in un evento ben organizzato?
Le tue domande molto calzanti e tecnioche si vede che sei anche un artista e rispetti questo mondo. Ho sempre pubblicato sui miei articoli persone sconosciute alle prime armi, i primi talenti per dare visibilità soprattutto a loro. Ho sempre creato concorsi che parlano del territorio soprattutto parto sempre da un’idea dal titolo dall’emozione della scrittura.
Gli eventi che hai organizzato e che ti piace ricordare? Come e perché approdi alla televisione?
Voglio ricordare gli eventi che ho creato: Miss Porto Rotondo, Un Nonno per Amico, Tutti i colori del mondo, che è stato anche un tour, titolo tratto dalla mia canzone top cantata da big: Elena Sofia Ricci, Cugini di Campagna, Milk and Coffe, Eugenio Bennato, Marco Armani, Tony Esposito, Manuela Zanier, Eleonora Caddeddu, Patrizia e Giada de Blank,Nando Martellini, Matite Colorate, arrangiamento straordinario di Marco Rinalduzzi. Sfida La voce per Canale Italia, condotto con la mia amica top Floriana Secondi del GF, il mio gioiello Numeri Uno su Rai 2 ideato scritto e condotto, Tu come me, per la disabilità condotto all’auditorium della conciliazione Roma su Rai 1, Top magazie di spettacolo moda musica e tanti altri. E poi ricordo ancora la mia foto fatta con Steven Spielberg al Davide Donatello lui blindatissimo dalle guardie del corpo io con la mia esperienza le ho depistate chiedendo al maestro di farmi una foto con lui è stato molto divertente.
Da quando ti interessi al giornalismo e come questa passione si fa strada nella tua vita?
Tutti siamo dei giornalisti tutti dobbiamo scrivere perché la scrittura ci rende liberi adesso con i social dobbiamo farlo ma soprattutto scrivere bene ci fa pensare bene per un mondo migliore,come ho detto prima scrivo sempre delle persone che sono in carriera per dargli visibilità ovviamente rispettando i grandi maestri.
Sei anche un pianista. Cosa vorresti condividere con noi delle tue esperienze pianistiche?
Il pianismo lo ritengo un grande equilibrio una matematica tra il peso delle mani e il rapporto celebrale ovviamente una grande sensibilità estetica e culturale della pagina. Amo Fryderyk Chopin ma il maestro è sempre Johann Sebastian Bach tutte e due usano accordi dissonanti,Chopin nella Ballata in Sol minore usa la scala Superlocria usata spesso dai jazzisti che amo.
Parlaci della tua collaborazione con Mike Francis.
Con questa domanda mi tocchi il cuore se ti fa piacere mi riservo un’altra intervista comunque lui lo ritengo un mio maestro Francesco Puccioni
umilmente mi ha invitato a Ponza a casa sua per cinque giorni perché voleva fare Sanremo o comunque proporsi per me è stato un onore e abbiamo realizzato anche una cosa che nei prossimi mesi prende
vita lui più grande cantante italiano in lingua inglese gli americani credevano che fosse uno di loro ma il grande Francesco è nato a Firenze.
Che emozioni provi a ricordare le tue esibizioni con Raffaella Carrà?
Anche questa domanda è molto complessa mi tocca il cuore Raffaella è stato il mio maestro con tutto lo staff di Raiuno ringrazio anche Letterio Magazzu il suo fidatissimo direttore di scena che mi ha segnato molto. Non ho avuto il coraggio di pubblicare il video della sua carrambata quando muore un amico ho grande rispetto e pudore come per Mike Francis. Ve lo racconto.
Due mesi prima a fine puntata televisiva abbiamo rubato a Raffaella tutti complici la sua cartellina. Lei era abbabiatissima, io ppi nei giorni successivi sono stato incaricato dallo staff del programma di Raffaella di Rai Uno per presentare lo show “Stelle” al teatro Giuseppetti a Tivoli, dove ho realizzato l’unica carrambata al mondo a Raffaella Carra. Io ero il presentatore Raffaella Carrà era la mia artista che ballava per i bambini orfani del Don Bosco alla presenza di Franco Nero, il regista Sergio Iapino Matteo Mammucari e tutto lo staff di Raiuno di Raffaella. Terminato il suo numero gli ho detto ” Raffaella tu hai smarrito un oggetto, una persona, una cosa. Posso usare il tuo slogan ! Dopo 60 gg che non la vedi dall’ultimo carramba la tua cartellina è qui!!!!! Sudavo un casino ma è stato meraviglioso” Lei : è si è proprio l’ultima perche c’è scritto….fine ” Brivido a sentire queste parole che tra poco sentirete anche vuoi perche posterò il video sul mio instagram.
Sei un espertissimo conoscitore e producer di Tiktoker. È un incidente di percorso o un risultato che ti sei costruito studiando le potenzialità dei ragazzi come mezzo comunicativo?
Assolutamentequando abbiamo prodotto i tiktoker ero perfettamente cosciente della potenzialità e grande rispetto per loro che sono dei straordinari sceneggiatori,operatori, registi di se stessi comunicatori in tempo reale come Marta Daddato Cecilia Cantarano e abbiamo realizzato in pochi giorni in pochi mesi 25 milioni di visualizzazioni un record, per primo a portarle su Rai 2 e poi alcome al Romics facendole conoscere al grande pubblico.
Insegni anche canto? Cone si fà a diventare tuoi allievi?
Devi essere umile e mi devi cercare.
Cosa diresti a tutti coloro che sostengono che, per fare bene una cosa, si deve fare solo quella?
A tutte le mie interviste a tutti i miei show domando solo una cosa, qual è il tuo sogno quella cosa che ti fa godere e che non ti stancheresti mai di fare! lì c’è il segreto della vita.
Come vedi il tuo ideale futuro in televisione, in musica – belle arti in genere?
Il mio futuro è quello che faccio tutti i giorni nel mio Mondo Matematico Filosofico, sembrerebbero tante cose ma è una cosa sola. Scrivere su una tastiera di un computer informare condurre presentare, suonare il pianoforte ovviamente con tutti gli angeli artisti intorno in diretta televisiva e social. E poi io me lo posso permettere sono un direttore d’orchestra che si chiama Angelo. Ovviamente Olga sempre con le tue bellissime domande ed interviste, ringraziandoti di aver partecipato alla prima conferenza stampa come giornalista del lancio del video di Pussyman nello strasognante “Salotto Tevere” scenario unico al mondo a Roma.