Inutile negarlo, il consumo culturale oggi è crossmediale: l’esperienza di un film, un libro o una mostra non si esaurisce più in sala, a casa o in un museo, ma continua a vivere ed essere raccontata anche attraverso i social. E questo molti creator lo fanno particolarmente bene.
Nello stesso modo in cui leggiamo le recensioni di Amazon prima di acquistare un prodotto, spesso, prima di acquistare un libro o di andare al cinema, ci rivolgiamo al nostro influencer di fiducia, quello con i nostri identici gusti, che non ci delude mai. I creator di cultura trovano spazio nella nostra routine quotidiana raccontandoci di un film appena uscito in sala o di un nuovo libro che svolterà la nostra vita.

Michela Vacis, in arte Gloomylines, ci racconta cosa significa proporre uno storytelling culturale sui social
Ho incontrato Michela Vacis, in arte Gloomylines, che ogni giorno su Instagram parla ai suoi followers di cinema, libri e viaggi sviluppando un incredibile storytelling culturale.
Michela mi ha raccontato di lei, delle sue passioni e aspirazioni e del suo lavoro sui social. Abbiamo parlato dell’importanza della divulgazione di cultura sui social (e delle regole più o meno formali che la guidano) e come può contribuire ad incentivare il consumo da parte degli utenti.
Ciao Michela, raccontaci chi sei e come è nata Gloomylines.
Ciao! Io sono Michela e sono una studentessa universitaria. Ho 21 anni e una delle mie tante passioni è creare contenuti sui social per raccontare e condividere ciò che amo fare. Sui social mi faccio chiamare gloomylines. Gloomylines è un progetto che è nato con l’intento di diffondere la bellezza del mondo e della scrittura attraverso la fotografia. Infatti, un paio di anni fa, quando decisi di aprire questa pagina, che poi ho col tempo modificato e plasmato in modo che descrivesse al meglio ciò che sono, il mio intento era quello di raccontare alle persone la mia più grande passione, ovvero la scrittura. Ma lo facevo attraverso una sfumatura particolare, un aspetto della scrittura che sentivo e che sento tutt’ora mio: l’autunno. Scattavo e condividevo fotografie che andavano così a descrivere le mie giornate e mi permettevano di parlare del profondo amore che nutro per il mondo della scrittura e della lettura.
Col tempo ho poi ampliato questo mio piccolo universo andando ad abbracciare anche il cinema: un’altra mia grande passione, attraverso la quale continuare a raccontare chi sono, che voglio portare avanti il più possibile.
Sei una divulgatrice di cultura, in particolar modo di cinema e libri. Dove nasce questa tua passione?
Amo il cinema e amo i libri. Sono stati da sempre i miei due porti sicuri nei quali rifugiarmi e stare bene con me stessa. Credo e sono convinta che, proprio attraverso questi due grandi elementi, noi abbiamo la possibilità di vivere tantissime vite diverse ed immergerci in altrettanti mondi completamenti diversi tra di loro. Essendo io un’aspirante scrittrice, trovo conforto e grande ispirazione in questi due grandi pilastri che stanno alla base del mio amore per la scrittura. Attraverso il cinema, studio e analizzo le varie strutture narrative, i vari intrecci, i personaggi e le storie che ci raccontano così poi da poter mettermi in gioco anche io con i miei racconti e le mie storie.

La figura dell’influencer è fra quelle più controverse nel web. Eppure, il lavoro del creator può essere un nuovo modo incredibilmente efficace di comunicare la cultura. Gloomylines nasce spontaneamente oppure con l’intento di divulgare cultura, cinema, letteratura?
Al giorno d’oggi viviamo in un mondo dove la figura dell’influencer e del content creator viene spesso dibattuta e criticata, spesso in modo negativo. E mi dispiace tantissimo perché secondo me è un lavoro dignitoso tanto quanto tutti gli altri lavori che esistono e che vengono svolti nel mondo. I social sono ormai all’ordine del giorno e fanno parte della nostra quotidianità. E proprio come successe in passato, stiamo attraversando un’epoca storica dove i principali mezzi di comunicazione di massa sono proprio i social media. Il content creator è una figura che utilizza proprio questi mezzi per comunicare e diffondere messaggi e pensieri attraverso i contenuti che crea. Gloomylines è nata spontaneamente, era una pagina che portava sulle sue piattaforme semplici contenuti di fotografia correlati alla scrittura, alla lettura e ai viaggi. E col tempo ho iniziato a notare che quello che creavo e postavo stava iniziando a piacere alle persone, così ho piano piano incominciato a creare contenuti più specifici di vario genere. Contenuti che descrivessero appieno ciò che amavo di più ovvero i libri, i viaggi e il cinema. Ma, come sappiamo tutti, col tempo si cresce e si matura e questa mia passione per la cultura ha iniziato a cambiare rotta, virando più verso il cinema. Infatti, sono ormai diversi mesi che mi sto dedicando a questa mia passione, senza però tralasciare il motivo principale per il quale ho creato la mia pagina, la scrittura e l’autunno.
Il cinema è una costante nel tuo profilo. Fra i contenuti più ricorrenti proponi il format delle “curiosità” sui film, che spesso riportano l’attenzione su alcuni cult che hanno segnato la storia cinematografica, ma curi anche uno storytelling su film. Pensi che questo possa contribuire a far popolare le sale cinematografiche?
I film sono stati da sempre una delle mie più grandi passioni. Amo guardarli, soprattutto al cinema (perché si sa: l’esperienza in sala è straordinaria, tutt’altra cosa che vedere un film in streaming), amo analizzarli e studiarli così da renderli miei per poi prendere spunto per le mie storie. Il cinema è nato per essere visto in sala. Infatti, le prime proiezioni della storia vennero create per essere viste sul grande schermo. E non di meno al giorno d’oggi si dovrebbero vedere al cinema. I format che porto sulla mia pagina riguardo alle curiosità e allo storytelling dei film che guardo hanno proprio l’obiettivo di stuzzicare la curiosità della mia community ed invitarla a godere del cinema soprattutto in sala per aiutare in questo modo anche l’industria, e spero che questo mio intento possa fruttare dei risultati positivi!!
In generale, la diffusione di questi contenuti sprona il consumo di prodotti audiovisivi tout court, sia in piattaforma che in sala. Forse però innescando un po’ l’effetto fear-of-missing-out ? Tuttavia, dobbiamo dirlo, se porta al consumo di prodotti culturali non necessariamente deve assumere connotazioni negative. Da utente dei social, ti sei mai sentita vittima della FOMO?
Da utente social ho fatto esperienza diverse volte della FOMO, la paura di non riuscire a vedere in tempo tutti i contenuti che mi ero prefissata di recuperare, e di conseguenza rimanere fuori dalle discussioni e conversazioni degli altri utenti. Ma penso che ognuno di noi debba sentirsi libero e prendersi tutto il tempo che necessita per vedersi il film che gli piace e godersi il momento nel miglior modo possibile. Stiamo vivendo in un’epoca dove la rapidità e l’abbondanza dominano sul mondo della cultura e dell’intrattenimento. Non a caso ogni giorno escono nuovi contenuti cinematografici, musicali, artistici, letterari, ecc.. ed è molto difficile stare al passo con il tutto perché le cose sono tante, ma il tempo è sempre molto poco. Ed è quindi importante secondo me selezionare ciò che più ci piace e semplicemente goderselo senza nessuna pressione della FOMO.
Per quanto culturale possa essere, il lavoro nei social è marketing ed economia e bisogna rispondere ad una determinata domanda dell’audience (spesso dettata dai trend del momento) e sottostare a determinati “paletti” imposti dall’algoritmo. Come attui la scelta dei contenuti da diffondere sul tuo profilo? Ti capita di avvertire pressioni che in qualche modo ti impongono quali contenuti realizzare?
Per quanto riguarda la mia pagina, la risposta è molto semplice: scelgo i contenuti da postare in base a ciò che sento in quel momento di condividere e alle esperienze che vivo. Mi piace essere flessibile e portare sulle mie piattaforme contenuti differenti e molto vari che raccontano un po’ i diversi aspetti della mia vita. Solitamente quando vivo una determinata esperienza, che sia un film visto in sala o un viaggio particolare, creo contenuti in base a quella determinata esperienza. Condivido foto e racconto il mio viaggio attraverso i miei occhi e le mie sensazioni, condividendo alla mia community anche piccoli consigli che nella mia esperienza hanno contribuito a rendere il tutto più “magico”. Non amo sentirmi obbligata a condividere contenuti che non sento miei o che non descrivono la persona che sono, preferisco invece creare e parlare della mia vita attraverso quello che vivo. E secondo me questo è un aspetto molto importante da rispettare perché, dal mio punto di vista, il piccolo spazio che ho sui social è come una sorta di diario all’interno del quale racconto chi sono e cosa amo fare.

Da utente ti chiedo: luci e ombre sul tuo lavoro sui social? Quali sono gli aspetti più gratificanti? Quali quelli più complessi da gestire?
Gli aspetti più gratificanti sono ovviamente i contenuti che porto, indipendentemente dal riscontro che ricevo dall’altra parte. Una semplice foto o una frase che racconta chi sono e quali sono le mie passioni, sono l’essenziale per gratificarmi del mio lavoro così che poi, le persone che mi incontrano sui social, iniziano a piano piano a conoscermi. Attraverso i contenuti che condivido sulle piattaforme, do la possibilità alle persone di entrare nel mio piccolo universo e conoscermi, vedere cosa faccio nella vita quotidiana e quali sono le mie passioni (che sono parecchie!) in modo da trovare insieme un punto in comune e instaurare un rapporto di amicizia e fiducia! Altra gratificazione è sicuramente incontrare persone che hanno le nostre stesse passioni con le quali parlare e scambiare opinioni. Ho avuto la fortuna di conoscere persone splendide sui social che mi hanno spronato ed ispirato davvero tanto all’interno del mio lavoro e che ho avuto il piacere di aiutare a mia volta, con le quali ho instaurato una bellissima amicizia e che ringrazio davvero tanto.
Anche se cerco di non portare le sfumature negative sulla mia pagina, ahimè anche quelle ci sono ed è importante conviverci per creare un ambiente di equilibrio. Il lavoro sui social non è sempre rose e fiori, e nel mio caso, uno degli aspetti che più mi demoralizza, è sicuramente quando un contenuto sul quale ho lavorato tanto e ci ho dedicato parecchio tempo non riceve l’attenzione che merita. E credo che sia un aspetto con il quale molti content creator lottano tutti i giorni. Conosco utenti davvero talentuosi, creativi e pieni di spirito di iniziativa che secondo me meriterebbero molto di più, ma, come succede praticamente sempre, l’algoritmo non collabora e ad essere onesta non ho mai capito e mai capirò questo elemento con il quale noi content creator dobbiamo fare i conti ogni volta.
Parliamo ancora di cinema: non è solamente una passione per te ma anche la tua ambizione. Se non sbaglio il tuo sogno è diventare una sceneggiatrice. Come immagini la tua prima sceneggiatura?
La mia più grande passione è e sarà sempre la scrittura. L’arte di creare e raccontare storie per me ha un’importanza immensa. Mi sono cimentata tantissime volte in questa mia grande passione creando mondi e personaggi diversi all’interno dei quali raccontare anche me stessa. Il cinema è stato sempre un mio grande compagno di avventura, un porto sicuro in grado di darmi conforto in qualsiasi momento della mia giornata. Ed è da un po’ ormai che mi frulla in testa questa idea di diventare una sceneggiatrice così da coniare finalmente l’amore per la scrittura e il cinema. Scrivere storie da portare sui grandi schermi, raccontare le mie parole dentro questi piccoli universi. Parlando di prima sceneggiatura è un po’ presto, non ho ancora sperimentato questo campo, è solo un’idea che mi piacerebbe portare avanti e chissà, trasformare il mio romanzo che sto finendo di scrivere in una sceneggiatura per un possibile film/ serie tv.
E a proposito di questo: quali sono le tue più grandi ispirazioni?
Sono un’aspirante scrittrice. Amo scrivere, soprattutto attraverso il romanzo, storie e narrazioni che sappiamo toccare nell’animo dei lettori di tutto il mondo. Una delle più grandi aspirazioni, fin da quando ho memoria, è sicuramente vedere finalmente un mio libro sul ripiano di una libreria. Sentire e provare quel sentimento di completezza e soddisfazione nel vedere scritto il proprio nome sulla copertina di un libro. Mi piacerebbe tanto un giorno essere protagonista di questa esperienza e vedere pubblicato un mio romanzo con una casa editrice per poi essere venduto in libreria. E collegandoci alla domanda precedente, un sogno nel cassetto è anche quello di vedere poi trasformata la mia storia in un prodotto cinematografico, vedere i miei personaggi interpretati da persone reali e vedere questo mio universo diventare realtà, e io essere la sceneggiatrice di questa mia piccola creazione!
Ma fra i sogni nel cassetto non c’è solo il cinema. Stai scrivendo il tuo primo romanzo, vuoi parlarcene?
Il mio romanzo è una storia di mistero, un fantasy ricco di colpi di scena e segreti nascosti. Una storia che sto scrivendo dal primo lockdown, dal 2020, e che sto faticando a concludere sia per mancanza di tempo, sia per mancanza di ispirazione. E’ una storia ambientata in un paesaggio autunnale, molto gloomy, uggioso e scuro. Una storia che narra di cinque ragazzi inglesi che frequentano l’università alle prese con un segreto che per anni è stato tenuto all’oscuro e al quale nessuno ha mai avuto accesso. E’ una storia che abbraccia il lettore facendolo entrare all’interno della narrazione insieme a questi ragazzi molto curiosi il cui obiettivo è proprio seguire le tracce misteriose che questo oscuro segreto ha disseminato nel tempo per poi scoprire la verità nascosta. Per ora non dico nulla, solamente che è una grande storia, emozionante che sa coinvolgere. Spero davvero di riuscire a concluderlo e di poter finalmente parlare di questo mio progetto prezioso con la mia community!
Una domanda adesso più ambiziosa: quale segno ti piacerebbe lasciare?
Inseguite i vostri sogni e non abbiate paura. Credo e sono fermamente convinta che ognuno di noi abbia un sogno al quale aspira da tutta la vita, una passione lasciata nel cassetto a prendere polvere per dare priorità ad altre necessità. Ma questa passione, questo sogno non deve assolutamente essere dimenticato, lasciato marcire al buio. Ognuno di noi dovrebbe prendere coraggio e investire in questa passione, dedicare del tempo e metterci tutta la propria anima in questo progetto che per anni è stato lasciato ad impolverare in un angolo. Ed è una delle più grandi soddisfazioni per me poter ispirare le persone che mi seguono nell’inseguire i propri sogni proprio come io faccio e racconto sulla mia pagina.