Da Gangs of New York alla tv digitale, passando per Petrolini. Conosciamo meglio Valerio Mollica

Valerio Mollica (da non confondere con Vincenzo) è un artista poliedrico. È noto come poeta, autore della collana “Il Creatore di sogni”. Ha partecipato come attore al famosissimo film “Gangs of New York”. Ha girato il mediometraggio “Partita mortale” premiato dl Festival del cinema di Salerno. A teatro ha lavorato sulla commedia dell’arte e sul patrimonio culturale di Ettore Petrolini. In televisione è diventato celebre per aver interpretato un Supereroe nella pubblicità del Canale digitale terrestre.

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Francesca Leone, l’Artista italiana che porta la sua opera al G20 in India con un messaggio di rigenerazione e cura

L’arte italiana sarà rappresentata al prossimo G20 in India da Francesca Leone, una talentuosa artista romana con un forte impegno verso l’ambiente. Scelta dal museo Maxxi su incarico del ministero della Cultura, Leone sarà parte di una mostra intitolata “Together we art” insieme ad altri 50 artisti provenienti da tutto il mondo. L’esposizione si terrà al Bihar Museum di Patna, dal 7 al 27 agosto, e successivamente si sposterà al National Museum di Nuova Delhi, dal 7 settembre al 7 ottobre.

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Giovani donne alla ricerca di se stesse: la scrittura e la vita secondo Lorenza Gentile

Lorenza Gentile, autrice di quattro romanzi (tra cui Teo e La felicità è una storia semplice, entrambi per Einaudi) ha raggiunto il successo nel 2021 con Le piccole libertà, e ha da poco pubblicato Le cose che ci salvano. Al centro di entrambi i romanzi ci sono due donne alla soglia dei trent’anni, Oliva e Gea, alla ricerca di se stesse. La prima dà una svolta alla sua vita a Parigi, dove si reca per ritrovare l’enigmatica zia Vivienne, la seconda insegna che anche nel caos di Milano, dove la vita di quartiere sembra pressoché impossibile, si nascondono luoghi intimi, accoglienti, vivibili, a cui poter sentire di appartenere.

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Su WhatsApp, un nuovo modo di comunicare: arrivano i videomessaggi vocali istantanei

WhatsApp, l’app di messaggistica istantanea amata da milioni di persone in tutto il mondo, sta per lanciare una novità emozionante che renderà le conversazioni ancora più coinvolgenti ed espressive. La notizia è stata annunciata direttamente da Mark Zuckerberg, CEO di Meta, l’azienda madre di WhatsApp. L’attesa funzionalità si chiama “videomessaggi vocali istantanei” e promette di offrire una nuova dimensione di interazione e condivisione tra gli utenti.

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Amicizia, nettare dell’umanità: colloquio con il professor Tommaso Ariemma

Domani 30 luglio ricorrerà la Giornata Internazionale dell’Amicizia, proposta nel 1958 dal Dottor Ramón Artemio Bracho e definitivamente istituita a livello mondiale nel 2011 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Cogliamo l’occasione per speculare su quello che potrebbe essere il valore supremo e fondante di tutta la dimensione etica e morale umana.

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Tommaso Ariemma

In prossimità della Giornata Internazionale dell’Amicizia, disquisiamo su questo sempiterno, incrollabile, fondamentale valore con il filosofo Tommaso Ariemma

Docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, quivi insegna anche Sociologia dell’arte. Ha contribuito in modo significativo allo sviluppo della pop filosofia in Italia, soprattutto dal punto di vista della didattica della filosofia. La teoria dei media, dell’arte e della cultura pop sono i suoi campi d’indagine preferiti. Autore di numerosi volumi, tra cui: La filosofia spiegata con le serie tv (Mondadori, 2017), Filosofia degli anni ’80 (Il Melangolo, 2019), Platone showrunner (Dino Audino 2022), Dark media. Cultura visuale e nuovi media (Meltemi 2022) e il recente Filosofia del gaming. Da Talete alla PlayStation (Edizioni Tlon 2023).

Innanzitutto grazie di essere qui con noi. Data la capitale importanza dell’argomento, partiamo in pompa magna, col massimo della prorompenza: per quanto sia un’impresa improba, riesce in breve a definire l’Amicizia? Cos’è davvero?

Ho provato a definire l’amicizia in Dark Media (Meltemi, 2022), un’analisi dei media digitali sullo sfondo proprio di una trasformazione epocale del sentimento dell’amicizia dagli anni Ottanta a oggi.

In tale testo definisco l’amicizia un con-sentire l’esistenza, un sentire insieme che è nello stesso tempo un permettere all’altro di far parte della nostra esistenza più propria.

Stima, schiettezza, fiducia, sollecitudine… L’Amicizia è formata e contraddistinta dal connubio fra diversi elementi, nessuno dei quali preponderante. Secondo lei, tuttavia, quale (o quali) dei vari elementi in questione può più facilmente veicolare gli altri e condurre alla nascita di un rapporto di amicizia?

Credo sia quello della fiducia. L’amico o l’amica indicano innanzitutto qualcuno su cui si può contare, che è immune al “sospetto”. La fiducia, inoltre, ci permette anche di estendere la relazione di amicizia al non umano. Fidarsi, affidarsi a qualcosa, dà all’amicizia anche una dimensione ecologica e, perché no?, tecnologica. Uno stare insieme dove umani e non umani, viventi e non viventi, possono supportarsi reciprocamente. Sempre di più l’amicizia tra soli umani appare limitante e la sfida per l’avvenire consiste nel pensare un concetto molto esteso di amicizia. Una dimensione che diventa sempre più evidente nell’esperienza del gaming: come provo anche a sostenere nel mio recente Filosofia del gaming, Da Talete alla Playstation (Tlon 2023), grazie ai videogame e alla loro evoluzione vengono tratteggiate le prime linee di una coesistenza tra uomo e macchina, tra uomo e intelligenza artificiale (si pensi ai legami che instauriamo con gli NPC). Allo stato attuale, è proprio l’esperienza del gaming l’ambiente per pensare e fare esperienza della nuova ed estesa dimensione dell’amicizia.

Particolare di una stampa conservata nella Biblioteca del Congresso USA raffigurante Damon e Phintias, protagonisti di un’edificante leggenda greca su di un’amicizia all’insegna di eroismo, lealtà e abnegazione, ispiratrice di vari autori da Friedrich Schiller a Osamu Dazai.

L’Amicizia attraverso il tempo, la storia e la filosofia

Che l’amicizia sia forse uno dei più importanti, se non il più importante, tra i valori umani lo si può evincere da uno straordinario e significativo documento, ossia quella che costituisce molto probabilmente la più antica opera letteraria mai prodotta dall’umanità, la mesopotamica Epopea di Gilgamesh, risalente a prima del XIX secolo a.C.

L’inesorabile re di Uruk intraprende per amicizia il proprio viaggio eroico e percorso iniziatico, allo scopo di resuscitare il ferino Enkidu, e tutta l’articolata vicenda è pervasa e sottesa dall’amicizia, attorno a cui ruota e che ne costituisce l’ossatura.

La prima storia mai narrata in forma scritta tratta, in parole povere, di quest’ultima. Essa è a tal punto preminente per il genere umano?

Senza amicizia l’essere umano sarebbe rimasto chiuso in se stesso, oppure avrebbe scoperto l’altro solo in una forma traumatica. L’amicizia è il modo più dolce e sostenibile per andare oltre noi stessi, ovvero per andare “oltre” nel senso più autentico. Non è un caso, infatti, che tutte le storie di avventure siano anche grandi storie di amicizia, che ogni arrischiarsi sia fatto sempre insieme a compagni e compagnie.

Da prima che Aristotele speculasse sulla natura della “Virtù Architettonica”, e poi nei secoli a venire, la Philia, l’Amicizia, è stata naturalmente oggetto di innumerevoli riflessioni filosofiche da parte di una pletora di pensatori e pensatrici. Può dispensarci, nel modo più debito e puntuale possibile in questa sede, un quadro generale del rapporto storico fra Amicizia e Filosofia?

Si tratta di un quadro non semplice perché ci sono almeno due grandi aspetti da considerare. Il primo è teorico: la filosofia ha trattato più o meno diffusamente dell’amicizia. La trattazione più ampia resta quella di Aristotele nell’Etica Nicomachea, dove si sostiene la necessità dell’amicizia per l’essere umano. Una tesi ripresa sostanzialmente da Montaigne, ma che verrà problematizzata sempre di più nel corso dei secoli, fino ad arrivare a una concezione addirittura “sovversiva” dell’amicizia all’interno della società moderna, nelle riflessioni novecentesche di Bataille o Blanchot. Per Derrida, ancora verso la fine del secolo scorso, decostruendo l’uso dell’amicizia come dimensione originaria della politica secondo la coppia amico-nemico del giurista Carl Schmitt, l’amicizia resta qualcosa di indefinibile e indecidibile, irriducibile alla fraternità alla quale viene spesso associata, con inquietanti risvolti etico-polici. Il secondo grande aspetto del rapporto “storico” tra filosofia e amicizia è quello esistenziale. La filosofia non esisterebbe, letteralmente, senza l’amicizia: senza l’amicizia tra Socrate e Platone, e tra quest’ultimo e Aristotele, senza l’amicizia, celebre, tra Schelling e Hegel, o tra Nietzsche e Wagner, tra Sartre e Camus e così via.

Tommaso Ariemma durante il suo intervento al Festival dei Luoghi Comuni, svoltosi nell’ottobre 2022

I molti volti dell’Amicizia, sentimento senza limiti e confini

Occupandosi dei Paradossi di Zenone, Aristotele non ebbe difficoltà ad affermare che, per sfatare quello di Achille e la Tartaruga, è sufficiente fare quattro passi e disinvoltamente raggiungerla; eppure, soggiacendo alla sua visione della perfetta struttura della Polis, egli riteneva inconcepibile l’amicizia tra appartenenti a diverse categorie, come giovani e anziani. Secoli dopo Nietzsche concesse la possibilità dell’amicizia tra uomo e donna, ma solo nel caso di lieve avversione fisica…

Il cinema in primis ha poi celebrato amicizie che ancora oggi molti considerano peregrine, come quella fra un vizzo ed eccentrico scienziato e un intrepido studente in Ritorno al Futuro (Robert Zemeckis, 1985), o tra una esuberante vecchietta e un mesto adolescente in Harold e Maude (Hal Ashby, 1971).

Lo stato dell’Amicizia può essere spia del nostro stato di affrancamento da convenzioni e preconcetti?

Certamente. Attraverso l’amicizia ha luogo una forma di legame intima, prima o al di là di convenzioni. In questo caso di troviamo di fronte a un’amicizia vera, proprio perché non determinata da nulla se non da un trovarsi insieme. Molto spesso usiamo l’espressione “mi trovo bene con lui o lei”, senza riflettere che si tratta di una “convenzione” originaria, un trovarsi anche dettato dal caso, da congiunture. Ci sono poi amicizie di comodo, che caratterizzano il cosiddetto “amichettismo”, o addirittura, come accade a partire dal successo di un social netowork come Facebook, “identificanti”: relazioni spesso prive di sostanza, che aiutano tuttavia gli algoritmi a capire le nostre preferenze e le nostre tendenze.

Uno degli aforismi di François de La Rochefoucauld recita che per quanto raro possa essere l’amore autentico, la vera amicizia è ancora più rara.

Quale ritiene sia il rapporto tra Amore e Amicizia? Quanto sono affini, al di là dei preconcetti?

Il termine filosofia viene tradotto molto spesso con il termine “amore per il sapere”. Una traduzione sicuramente poco felice – perché il termine philia significa appunto amicizia – che tuttavia lascia intravedere proprio una grande prossimità tra amore e amicizia. Entrambi sono legami che, paradossalmente, “slegano”, separandoci dagli altri, da una massa informe. Attraverso l’amore e l’amicizia noi operiamo, nei fatti, una selezione. A differenza dell’amore, però, c’è un’intensità innanzitutto diversa. L’amore è un sentimento iperselettivo, ma, proprio per questo motivo, molto più fragile. Un’amicizia è meno intensa di un rapporto amoroso, ma più stabile. Non è attraversata da forti pulsioni: è un legame più “ragionevole”. Non a caso c’è una filosofia, ma non una “erotosofia”.

Copertina del recente volume di Tommaso Ariemma “Filosofia del gaming. Da Talete alla PlayStation“, Edizioni Tlon, 2023

Amicizia come dono, fonte di empatia, cooperazione, solidarietà, antidoto all’individualismo

Una considerazione: adombrando i termini di un Georges Bataille, l’Amicizia può forse approssimarsi all’Àgape, all’Amore disinteressato, nel momento in cui si profila come Dono, ossia profusione, esuberante dispendio di sé che non contempla alcun obiettivo o tornaconto, Sacrificio appunto, come ebbe a esprimersi il filosofo, quale affermazione di Sacralità, spiraglio verso la condizione affrancata che elude la reificazione, che scongiura la fagocitante riduzione del soggetto a funzione. Cosa ne pensa?

Credo che quella di Bataille sia una delle ultime grandi filosofie dell’amicizia, la prima ad aver posto la questione della comunità dell’impossibile: uno stare insieme oltre ogni comunità determinata. Una comunità originaria, perché fondata sul “munus”, cioè sul dono di sé (e quindi anche sulla perdita di sé) che ogni amicizia comporta. L’eredità di un tale riflessione è stata raccolta solo da filosofi come Blanchot e Nancy, non a caso anche loro singolari pensatori della comunità. Si tratta di una comunità ancora a venire, perché ancora anteponiamo le identità all’amicizia autentica, ovvero al dono di sé che implica anche una precisa economia del dono, fondata sulla reciprocità.

Che ruolo è in grado di rivestire l’Amicizia nella società contemporanea? Può ancora fregiarsi della prerogativa di fare da ponte, da connessione, tra il pubblico e il privato?

Proprio in Dark Media (Meltemi 2022) ho provato a leggere i media digitali anche attraverso la trasformazione dell’amicizia. Siamo in un’epoca di forte erosione di questo sentimento, perché i media digitali concorrono tra loro nella sfida all’identificazione più radicale. In tal senso l’amicizia, la nostra vicinanza o preferenza per qualsiasi cosa, è utilizzata come mezzo per ottenere la profilazione migliore. Dunque il suo essere “ponte” è diventato un mero elemento da registrare e utilizzare per altri fini. Dagli anni Ottanta, non a caso l’ultimo decennio a dare all’interno del suo immaginario grande spazio all’amicizia (un segno di allarme verso qualcosa che stava per indebolirsi), possiamo osservare un’individualizzazione crescente che ha anteposto il privato sentire al con-sentire, proprio dell’amicizia vera e propria, che è invece un sentire collettivo, empatico e soprattutto solidale. Pensiamo solo a come è cambiata in questo senso l’istruzione negli ultimi quarant’anni: con un primato della competizione senza alcuna attenzione alla cooperazione. Terminati gli studi, la gran parte degli studenti è incapace, perché non ha imparato a collaborare e a raggiungere insieme degli obbiettivi, contando gli uni sugli altri. Ovvero, non ha imparato a realizzare delle cose, nel modo più efficiente con cui gli esseri umani possono farlo.

Tommaso Ariemma durante la presentazione del sopraccitato volume “Filosofia del Gaming“, presso la Libreria IoCiSto di Napoli

Considerazioni finali: l’estrema, capitale importanza dell’amicizia nelle nostre vite

Quali opere di narrativa, letterarie, teatrali, cinematografiche o di qualsivoglia altro genere, hanno meglio rappresentato, a suo avviso, il valore dell’Amicizia?

Credo che l’opera più significativa sull’amicizia sia IT di Stephen King. Il ritratto tenero e commovente della “banda dei perdenti”, nonché la descrizione della loro forza, credo sia una delle cose più importanti della letteratura mondiale sul tema. Come pure notevoli sono stati i suoi adattamenti cinematografici. L’amicizia come sfida a ciò che per noi è più mostruoso: la perdita di chi amiamo. Non credo vi sia valorizzazione simbolica più grande e potente.

Tommaso Ariemma durante una conferenza tenuta a Pesaro all’interno del Festival Popsophia, che ha avuto luogo nel luglio 2023

Cosa è per lei l’Amicizia? Che importanza riveste nella sua esperienza di vita?

Un’importanza fondamentale, come del resto nella vita di ogni essere umano. Penso che l’amicizia sia, innanzitutto, un grande vettore di apprendimento. Dagli amici impariamo moltissimo. All’amicizia devo, del resto, la mia formazione un po’ anomala: appassionato di informatica, grazie ai miei compagni del liceo, e ovviamente di arte e di filosofia grazie ai miei compagni di studi universitari. Con questi ultimi addirittura fondai una rivista studentesca: Ameba, un laboratorio importantissimo per me, perché mi ha insegnato a scrivere e a scegliere i temi sui quali cimentarmi nella riflessione filosofica.

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