Dopo un’attenta disamina di genocidi commessi dall’umanità prima e dopo l’olocausto, Giuseppe Mele giunge alla conclusione che solo lo sterminio degli ebrei da parte del regime nazista è un male assoluto, poiché l’ideologia lo razionalizza talmente tanto, da attribuirgli addirittura scientificità.
Prendendo in esame il mondo asiatici, Giuseppe Mele sostiene che l’Asia non sarebbe ancora evoluta al punto di riconoscere la barbarie ed inciviltà di genocidi e continua imperterrita a commetterli. L’Occidente, invece, sarebbe esterrefatto dalla Shoah ed altri genocidi, ma lo racconterebbe in un modo fin troppo dettagliato, rendendolo “spettacolare” e divulgandolo suo malgrado.
Abbiamo chesto all’autore del libro il perché di questa sua ricerca, come si è svolta e a che conclusioni gli ha permesso di giungere.

Genocidi raccontati al cinema in Oriente e in Occidente. Arriva il male assoluto di Giuseppe Mele
Giuseppe, che esperienze l’hanno portata a voler affrontare lo studio del male assoluto riversato nelle opere cinematografiche?
La considerazione che dal 2000 sono stati fatti più film sull’Olocausto che nel periodo dal 1945 al 1999.
Che cos’è per lei il male?
Fare male in qualunque modo al prossimo.
Esiste, secondo lei, un male relativo?
Certamente. I vincitori fanno mali relativi; i perdenti, se sono grandi, i mali assoluti.
Genocidio ed olocausto. Forse non tutti sono consapevoli di come si possono distinguere. Quali sono le differenze oggettive e quali invece ne individua lei come autore di questa ricerca?
Il genocidio è la metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l’annullamento dei valori e dei documenti culturali. L’Olocausto è un preciso genocidio compiuto in un periodo storico contro gli ebrei. Il libro tratta dei film girati sul primo e sul secondo.
Sostiene che i primi ideologi ed esecutori di un genocidio assoluto sarebbero stati i rivoluzionari francesi nel 1793-94. Perché, a suo avviso, si perde la traccia di quei tragici eventi?
Non abbiamo prove mediali del massacro dei vandeani e neanche di quelli degli Albigesi e della popolazione di Gerusalemme nella prima crociata.

Qual è il ruolo della dottrina e propaganda nella diffusione del male assoluto? Dove passa la sottile linea rossa fra il patriottismo e il sano nazionalismo da una parte e l’ultranazionalismo che sfocia nel nazismo dall’altra? Qual è il ruolo dell’idea di grandeur in tutto ciò?
Patriottismo e nazionalismo sono la stessa cosa; nascono dall’istanza democratica dei popoli (vale a dire delle loro oligarchie) che riportano il potere a sé e ad un preciso territorio strappandolo alle aristocrazie apolidi e slegate dai popoli insistenti sui popoli governati. Non esiste l’ultranazionalismo; esiste la contezza delle possibilità nazionali reali di dominare o di non essere dominati. Il primo esercizio del nazionalismo è l’indipendenza che nella fase attuale è un lusso ottenuto da pochi paesi, talvolta anche grazie a tenori di vita più bassi ed a vicende grazie. Non è corretto considerare il nazismo come risultato del percorso dell’ultranazionalismo. Il nazionalsocialismo, come dice la parola, si fondò sul binomio della stretta pianificazione economica e del dirigismo politico a partito unico; l’evoluzione bolscevica del socialismo in un unico paese si mosse su un percorso parallelo in cui parte dell’accumulazione del capitale venne trovata allo stesso modo, in un caso derubando ed eliminando fisicamente i borghesi, i possidenti agricoli, anche minori; nell’altro gli ebrei e gli oppositori.

Secondo lei, perché non funzionano le convenzioni approvate nel mondo per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio?
La Un Genocide Convention, la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, è un trattato internazionale, adottato all’unanimità dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, nel 1948, che mette al bando il genocidio, codificato come un crimine; lo hanno firmato 152 Stati. Nel 2021 dopo i casi serbi e è stato condannato in Germania, dall’Alta Corte Regionale di Francoforte, un membro del gruppo dello Stato Islamico (ISIS) colpevole di genocidio contro la minoranza curda degli yazidi religiosi spiritisti. Appare evidente che la sanzione giuridica ed il giudizio finale si esercitino solo su paesi piccoli, sconfitti e lontani da grandi potenze.
A Suo parere, che posto occupa Schindler”s List di Steven Spielberg in tutta la cinematografia sulla Shoah?
Il recupero cinematografico dell’Olocausto, ammutolito ed escluso nel primo ventennio del dopoguerra trova nel film del ’93 di Spielberg l’acme del periodo della pienezza dell’espressione e del racconto dell’evento.
Il trauma che vive il sopravvissuto porta per forza alla rimozione? Se sì, di che strumenti ci possiamo servire per superare il trauma, ma evitare che il male assoluto torni in vita più vigoroso che mai?
L’epoca del genocidio ha condotto ad uno stadio di trauma fisiologico permanente in cui neanche si rimuove ma anzi si vive la presenza delle tendenze peggiori dell’anima cercando di escluderle, abbattendo la pienezza del sé, non potendo contare, dato il relativismo imperante, su vie teleologiche della salvezza.
Ha fiducia nelluomo? Secondo lei, sarà mai possibile estirpare il genocidio come crimine contro l’umanità?
Difficile, si tratta di uno strumento nelle mani dei grandi autoritarismi che lo usano a minaccia dei nemici esterni e dei sovvertitori interni.
Ha mai pensato di indirizzate la sua ricerca verso il bene, assoluto o relativo che sia?
Negli strumenti culturali, come libri, media, musica ecc., il bene, dopo la fine del dominio religioso di quello ideologico sulle società, è protagonista solo in funzione del giudizio e della condanna di un male che finisce per dominare la scena. Il relativismo dominante inibisce la credibilità del bene, reso simile alla follia o stupidità, lasciando il campo solo al male di cui non si dubita.
Ti segnalo questo splendido film sul genocidio degli armeni: https://wwayne.wordpress.com/2020/12/05/un-sogno-che-si-avvera/. L’hai già visto?
Personalmente non l’ho visto, ma ti ringrazio per la sgnalazione e lo recuperò di certo.
Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Colgo l’occasione per dirti che mi sono appena iscritto al tuo blog. Grazie a te per la risposta, e buona Domenica! 🙂