E’ stato un assoluto piacere poter parlare con Diana Höbel per farci raccontare il suo universo di arte, espressività, creatività e passione. Un viaggio che ci ha condotto alla scoperta del suo nuovo progetto, LETSlisten.

Diana Höbel si racconta e ci racconta del suo nuovo progetto LETSlisten, dieci audiolibri realizzati col patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Trieste.
Diana, è per noi un vero piacere avere la possibilità di ospitarti nel nostro salotto virtuale. Raccontaci di te e delle tue passioni.
Sono attrice ed autrice di teatro, mi piace molto scrivere i testi che vado ad interpretare, i miei lavori spesso hanno a che vedere col teatro di narrazione. Quasi sempre sono spettacoli nei quali racconto, ma non mi limito a fare storytelling. Ricostruisco le vicende biografiche di alcuni personaggi come ho fatto con Paolo Budinich, fondatore del centro di Fisica Teorica di Trieste, con Margherita Hack, con l’architetto mitteleuropeo Max Fabiani. Quando vado a raccontare un personaggio, oppure compongo una drammaturgia come con Voci D’Amore, sugli amori dei grandi musicisti del passato, oppure quella che sto ultimando in questi giorni, uno spettacolo intorno a Pasolini, negli anni in cui scriveva su il Tempo attraverso la sua rubrica settimanale Caos, ecco in tutti questi progetti autoriali io ricostruisco storie significative di personaggi del nostro Paese e non solo. Mi viene in mente un altro spettacolo che ho scritto recentemente Dal Mito del Golem all’intelligenza artificiale andato in scena per il Festival della Filosofia di Modena di qualche anno fa. Quello che cerco sempre di fare e che mi piace fare quando scrivo è avere l’opportunità di riflettere sul presente attraverso queste narrazioni. Ad esempio il Golem nella mitologia ebraica e le sue incarnazioni in topoi letterari e cinematografici, tutto questo per me è stimolante, perché mi fa conoscere aspetti della realtà che reagiscono come elementi chimici con aspetti della realtà che vivo nel presente. Non sono mai spettacoli in cui si racconta una storia che rimane confinata nel biografismo o nel momento passato in cui la storia si è svolta, ma le cose che scelgo poi di raccontare, le scelgo perché sono quelle che per qualche motivo mi colpiscono in relazione a qualcosa che stiamo vivendo oggi, per reazione, per somiglianza, o anche per distanza, purché abbiano qualche motivo, qualche attinenza con il presente. Questo è quello che amo fare, per me il teatro e la scrittura teatrale sono un fine per comunicare idee, riflessioni, dubbi, domande, speranze con il mio prossimo.
Seguendoti sui canali social abbiamo scoperto di recente LETSlisten, il bellissimo progetto da te ideato e diretto. Ti piacerebbe spiegarci in cosa consiste e come nasce questa idea?
Il progetto nasce fondamentalmente dal mio amore per i libri e per la letteratura, a questo si aggiunge il fatto che essendo un’attrice sono abituata a lavorare con la voce e a rendere la parola suono. Nel 2019 mi ero imbattuta in vari articoli che parlavano della “febbre degli audiolibri”, di quanto fosse in crescita il relativo mercato, per il fatto che rispondeva alle esigenze di poter fruire di un libro mentre si è in palestra, viaggiando in macchina.. Poter fruire della letteratura in modo diverso che non sostituisce di certo l’oggetto libro che per me rimane un feticcio, ma può essere un modo diverso di fruirne per chi ha poco tempo e soprattutto per chi ha problemi visivi o di età. Questi articoli mettevano molto l’accento sulla parola mercato e sul relativo business e tutto ciò mi ha messo la pulce nell’orecchio ed in particolare in riferimento al discrimine nella scelta di cosa debba essere prodotto, è sempre lo stesso discrimine, ovvero in relazione ai numeri e alle potenziali vendite. Ho pensato, dunque, che in questo modo si sacrificava molta letteratura, molti autori non sarebbero mai stati editati in forma di audiolibro, perchè non sono i cosiddetti “nomi”. Quello dei nomi è un pò un circolo vizioso, perché in tutti i campi della cultura l’offerta si restringe sempre ai soliti “quattro gatti” che poiché sono “nomi” e lo sono anche perché continuano a circolare sempre e solo loro e ce li ritroviamo in tutte le forme, diventa un modo davvero limitante di intendere qualsiasi forma di cultura e della stessa arte. Se vengono prodotti solo personaggi “creati e pompati” dall’industria culturale per motivi collegati sempre ad un ritorno economico, è chiaro che si attua un discrimine ed a me il discrimine va davvero molto stretto. Per questo appena ne ho avuto la possibilità ho partecipato ad un bando della Regione Friuli Venezia Giulia, dove lavoro, presentato con l’Associazione Artifragili, composta da giovani artisti che operano qui. Abbiamo vinto questo bando ed è stata l’occasione per finanziare un progetto pubblico, pensato per il pubblico, e che risponda ad altri criteri che non siano quelli di mercato. I criteri con i quali sono stati scelti i dieci audiolibri che abbiamo potuto registrare grazie al supporto della Regione sono stati quelli naturalmente di valorizzare gli autori del territorio, particolarità appositamente richiesta dal bando, quindi autori nati o vissuti in Friuli Venezia Giulia. Siamo andati a recuperare e ad editare alcuni autori molto interessanti tra cui tre donne: Silvia Benco, Ida Finzi Haidèe e Pia Rimini, poi ci sono i più conosciuti come Scipio Slataper, I Racconti di Italo Svevo e anche due contemporanei come Giuseppe O. Longo, Julius Kugy ed un’antica leggenda slovena, La Leggenda del Tricorno scritta da Baumbach. Quest’ultima registrata sia in italiano che in sloveno.

Il bello è stato proprio questo, aver recuperato autori forse un pò dimenticati, ma molto interessanti anche perché racchiudono la memoria storica di questi luoghi, quindi oltre ad essere validi rappresentano la storia di questo territorio.
Per il momento abbiamo potuto registrare una rosa di primi dieci audiolibri, accuratamente scelti insieme in collaborazione con il Comune di Trieste nelle persone di Riccardo Cepach, Cristina Fenu e Mavis Toffoletto. Il Comune di Trieste è partner e non a caso il progetto viene ospitato sul sito del nascente Museo della Letteratura. Gli audiolibri saranno disponibili gratuitamente sul sito https://lets.trieste.it/lets-listen/
Tra gli altri partner ci sono il Teatro Stabile Sloveno, perchè come dicevo uno degli audiolibri è stato registrato anche in sloveno dall’attuale direttore dello stabile Danijel Malalan, il Cai Trenta ottobre, Video Est.
L’idea, quindi è realizzare audiolibri da autori non necessariamente di mercato ma neanche necessariamente di nicchia, autori interessanti, validi, non scelti col discrimine del nome e metterli a disposizione gratuitamente del pubblico, un archivio audio che svolga la stessa funzione della biblioteca cartacea, semplicemente una biblioteca audio.
Come proseguirà il progetto, come intendete portarlo avanti ed ampliarlo?
Il mio desiderio è quello di continuare il progetto in questa direzione ampliandolo e poterlo arricchire con nuovi nomi, magari con autori collegati al presente oppure andare ad esplorare anche la letteratura di confine, trovandoci in Friuli Venezia Giulia. Naturalmente questo significa ricevere dei finanziamenti per poter continuare a produrre questa biblioteca audio, con la speranza che questa rappresenti solo la prima tranche di una vera e propria collana di audiolibri.