Nei giorni della presenza in Italia del Presidente dell’Uzbekistan, parliamo dei risvolti culturali di questa visita con Sandro Teti, editore, politologo, esperto di geopolitica e dello spazio ex sovietico.

Alla scoperta di un editore impegnato alla promozione della Cultura Uzbeka
Sandro, come potrebbe definire attualmente i rapporti diplomatici, politici ed economici che esistono tra l’Italia e Uzbekistan ?
I rapporti diplomatici tra i due Paesi sono, senza dubbio, buoni, ma c’è ancora un grande potenziale inespresso di miglioramento in ambito diplomatico e, soprattutto, in ambito economico, commerciale e culturale.
Che importanza ha la visita del Presidente uzbeko per la politica estera italiana?
Poiché l’Uzbekistan fa parte dell’Unione euroasiatica, promossa e, di fatto, guidata dalla Russia, è di particolare importanza in questa fase di violenta contrapposizione tra NATO e Mosca, tenere aperti ambiti, sia pure indiretti, per un futuro potenziale dialogo.
So che lei come editore si è più volte dedicato ai paesi turcofoni. Ci parli di questo suo percorso di scoperta del mondo turcico.
La nostra Casa Editrice, effettivamente, ha pubblicato molti testi di autori turcofoni, a cominciare dagli autori dell’Azerbaigian, paese che ho scoperto grazie all’amicizia instaurata con lo scrittore slavista, turcologo e iranista Kamal Abdulla, attuale rettore della Universita di lingue e letterature di Baku. I suoi due romanzi sono i primi di una lunga serie editoriale che, in seguito, ha visto pubblicati non solo testi di letteratura e poesia, ma anche di politica, storia, arte.

La sua Casa Editrice ha pubblicato non solo gli autori uzbeki, ma anche quelli italiani che hanno scritto sull’Uzbekistan. Ci racconti le sorti che ha avuto il libro di Vittorio Russo L’Uzbekistan di Alessandro Magno, dall’idea alla pubblicazione e alle presentazioni in giro per l’Italia.
Abbiamo pubblicato diversi testi di Vittorio Russo, tra i quali, appunto, L’Uzbekistan di Alesandro Magno, un libro frutto di un viaggio in Uzbekistan dedicato a inseguire le tracce del grande condottiero, senza mai smettere di osservare la realtà del Paese odierno. Il testo è arricchito da una dotta e interessantisima introduzione del professor Franco Cardini, grande estimatore di questo Paese.
Che libro uzbeko state pubblicando adesso?
Per la prima volta in Italia, viene pubblicata la versione completa dell’opera di Zahir ad-Din Muhammad Babur Baburnama, in edizione speciale limitata. Si tratta della prima traduzione completa in lingua italiana di questo testo fondamentale, scritto dal fondatore della dinastia baburide, erroneamente conosciuta in Italia e in occidente come dinastia moghul. Grazie a questa opera, abbiamo una dettagliata descrizione degli usi e costumi dei numerosi popoli con cui Babur entrò in contatto. Ho appreso con grande piacere e orgoglio che il testo è stato donato dal Presidente della Repubblica dell’Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, al Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e alla Premier, Giorgia Meloni.
Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali dedicati all’Uzbekistan?
È con grande imbarazzo che rispondo a questa domanda, in quanto numerose opere di levatura internazionale di grandi scrittori, poeti, filosofi, scienziati uzbeki, non sono stati ancora tradotti nella nostra lingua e sono disponibili solo in inglese, francese, russo e altri idiomi. Mi piacerebbe cominciare con una delle tante pubblicazioni inedite del grande e prolificissimo (oltre 3.000 opere) poeta, scrittore e filosofo Alisher Navoi.
Quali sono le sue prossime iniziative editoriali inerenti al mondo turcofono?
Nella seconda metà dell’anno usciranno due opere legate alla Turchia: La battaglia di Gallipoli. I diari del medico di Ataturk, sull’ultima vittoria dell’Impero ottomano, drammatico evento fondativo per Nuova Zelanda e Australia, e il vero e proprio testamento politico di Mustafa Kemal Atatürk, Nutuk (Il grande discorso).

In quale stagione dell’anno visiterebbe l’Uzbekistan e perché?
Sicuramente in tarda primavera o inizio autunno. Sono i mesi migliori, in quanto la temperatura è ideale: né torrida né rigida.
Quali città visiterebbe in Uzbekistan?
Partirei senza dubbio da Samarcanda, poi Bukhara, Khiva, naturalmente la modernissima capitale Tashkent, e la leggendaria e fertilissima Valle di Fergana.
Quali sono, secondo lei, le particolarità dell’Uzbekistan che vanno viste e conosciute?
È difficile rispondere brevemente a questo quesito. Il Paese è caratterizzato da una grandissima varietà etnica e religiosa, è composto, infatti, da molti popoli che professano diverse religioni, e questo si riflette naturalmente anche sulle abitudini, sulla cultura, sull’artigianato, sulla cucina. L”altra caratteristica dell’Uzbekistan è l’estrema varietà del territorio e del clima.
Quali sono i piatti tipici dell’Uzbekistan? Dove consiglierebbe di assaggiarli , sia in territorio Uzbeko, che in Italia?
Suggerisco, sicuramente, il plov, un piatto a base di riso e carne di agnello, con carote e cipolle. Essendo molto ricca, la cucina uzbeka presenta tanti altri piatti: le cito solo il samsa, dalla forma triangolare riepini di carne di agnello, manzo o pollo, cipolle e aromi profumati.
Che cosa si sente di consigliare ai turisti che vogliono visitare il paese?
Poiché l’Uzbekistan è uno scrigno di cultiura ed arte, consiglio vivamente di documentarsi, di leggere qualche testo per arrivare preparati e godere a pieno del viaggio. Tra i libri da leggere prima della partenza, metterei senza dubbio L’Uzbekistan di Alessandro Magno, di cui parlavamo prima.
Che cosa consiglierebbe ai giovani che vogliono studiare la lingua e cultura uzbeka?
Non essendo un turcologo, non mi permetto di dare consigli in prima persona. Ciò che, invece, consiglio è di rivolgersi alle rinomate università L’Orientale di Napoli, Ca’ Foscari di Venezia, importanti centri di studi turcologici.
Qual è il contributo dell’Uzbekistan nella storia e nella cultura?
Questa domanda mi imbarazza per la vastità di contributi dati nel corso di oltre due millenni dall’area di quello che è oggi l’attuale Uzbekistan, che ha lasciato tracce indelebili nella cultura mondiale in ambiti fondamentali come la letteratura, la prosa, la poesia, la filosofia, la matematica, l’astrologia e l’arte.
Sandro, la ringraziamo per questa intervista e se è d’accordo, potremmo salutare i lettori invitandoli a leggere l’Epos uzbeko di cui un esempio, Baburnama (Lettera di Babur) è appena uscito in lingua italiana e potremmo augurare loro di realizzare, prima o poi, un viaggio nel favoloso paese che vanta antiche perle orientali come Samarcanda e Bukhara.