100 anni di Warner Bros. Casablanca, l’animazione e tanto altro

Oggi, le parole del Dott. Stefano Amadio, Direttore del giornale web Cinema Italiano, docente di video giornalismo cinematografico e membro del Sindacato Nazionale Giornalisti, ci accompagneranno in uno stimolante viaggio, alla scoperta della Casa di Produzione Warner Bros. e sul ritorno nelle sale cinematografiche di Casablanca (1942), diretta da Michael Curtiz.

Scena tratta dal film Casablanca (1942)

Il ritorno in sala del capolavoro di Curtiz, Casablanca (1942), è l’occasione per parlare con il Direttore Amodio e farci raccontare i 100 anni della Warner Bros.

Buongiorno Dott. Amadio, grazie per essere qui con noi, oggi. In questi giorni si assisterà al ritorno nelle sale cinematografiche di Casablanca, pellicola monumentale, con il duo stellare Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Cosa ha rappresentato questo film per la Warner Bros.?

La Warner ha prodotto e ancora produce pellicole di questo calibro, adattandosi sempre a quello che il mercato chiedeva. Anche all’epoca, riuscì a dar vita a tanti film, riuscendo ad assecondare perfettamente i gusti del pubblico, e tra questi di certo rientra Casablanca.

Quindi è giusto dire che Casablanca ha rappresentato un’epoca, per la Warner, significativa?

Diciamo che furono anni significativi un po’ per tutto il cinema, sia per la Warner, sia per altre major Hollywoodiane. Casablanca è sicuramente un film di riferimento per tutte le cinematografie, un genere sentimentale ma anche avventuroso, sulla relazione uomo-donna, ma anche su quelle amichevoli.

Scena tratta dal film Casablanca (1942)

Perché secondo lei è stato voluto questo ritorno di Casablanca, nelle sale?

Torna al cinema perché è una storia unica, dà origine a tutti i film più creativi, originali, quelli che in seguito si sono ispirati a questa pellicola e che catturano l’attenzione del pubblico, cosa che per esempio, guardando ad una piattaforma, si nota che il novanta per cento dei film appena pubblicati, sono visti solo per cinque minuti; i film classici invece, come Casablanca appunto, vengono visti per intero.

In questo periodo, ricorrono i cento anni della Warner Bros. Qual è stato il momento più significativo, che ha sancito la nascita di questa colossale Casa di produzione?

Il momento significativo è proprio la sua origine, nell’America di una volta; fratelli immigrati, che crearono qualcosa di eccezionale in un mondo come quello cinematografico nato già da qualche anno, ma che loro riuscirono a costruire in maniera quasi industriale, piazzandosi così nella classifica tra le Case di Produzione più prestigiose.

La Warner Bros. è la madre di Bugs Bunny, Duffy Duck e Silvestro, per citarne qualcuno. Che importanza riveste il film di animazione per questa Casa di Produzione?

La bravura della Warner è sempre stata quella di avvalersi di artisti estremamente competenti. Dare vita a dei cartoni animati, sin dal momento della loro nascita, che ci hanno accompagnato per quarant’anni e sono sempre stati attualissimi, in un meccanismo così complesso come il disegno animato, dimostra una professionalità molto elevata. Saper scegliere le persone adatte e affidare loro le briglie della carrozza progettuale, dando loro libertà creativa è fondamentale per la riuscita di un lavoro.

L’interesse del pubblico nei confronti del cinema e sull’andare nelle sale per assistere ad una proiezione, ha subito cambiamenti secondo lei?

In Italia, dai risultati di botteghino, credo che la gente sia sempre più interessata ai grandi film americani e lentamente, sembra siano i soli ad attirare l’attenzione del pubblico. Tante volte, la colpa non è del film, ci sono anche pellicole nostrane di ottima qualità, il problema è che la gente fa fatica a fidarsi del film italiano.

Lei, precedentemente, ha citato le piattaforme cinematografiche. Secondo lei, sono un intralcio oppure un giovamento, per l’arte filmica della Warner?

Le piattaforme, a loro modo, rappresentano un grosso vantaggio. Le persone preferiscono sempre di più fruire della visione di un film sul proprio divano, piuttosto che recarsi in sala. Chiaramente non si parla più di un prodotto cinematografico, ma di piattaforma, dove un prodotto è uguale ad un altro, come ci racconta anche Moretti nel suo ultimo film, prendendo in giro, appunto, il mondo delle piattaforme.

Grazie ancora per averci dedicato il suo tempo, Dott. Amadio!

Grazie a voi!

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