Inchiesta. Un omicidio senza colpevole: il caso Katty Skerl

Sono trascorsi ben 39 anni da quel 22 gennaio 1984, data del ritrovamento del corpo di Katty Skerl, diciassettenne romana trovata senza vita in una vigna nei pressi di Grottaferrata. Il suo caso è rimasto senza risoluzione, come quello di molte altre ragazze scomparse a Roma in quegli anni. Prime fra tutte: Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La morte di Katty Skerl, avvenuta per strangolamento, è subito stata accostata alla scomparsa delle due quindicenni, senza però delle prove effettive a carico.

Chi è stato il suo assassinio? Come si inserisce la sua storia nel quadro dei casi irrisolti della Roma di quegli anni?

Proviamo a far luce sugli eventi.

Chi era Katty Skerl

Chaterine, per tutti ribattezzata Katty, Skerl, era figlia di un regista di cinema, Peter Skerl. Il padre, adesso ultraottantenne, è stato per un periodo allievo e assistente di Ingmar Bergman, e in Italia è stato conosciuto per due film horror.

Quando i genitori si separano, Katty e suo fratello Marco rimangono a Roma insieme alla madre. Katty frequentava il liceo artistico di Ponte Milvio, ma lo studio e gli amici non sono i suoi soli interessi. Nata in una famiglia aperta e progressista, anche lei voleva cambiare il mondo che la circondava, una scelta sicuramente meno scontata nel pieno degli Ottanta che negli anni Sessanta vissuti dai genitori. Era iscritta alla Federazione giovanile comunista, era una militante femminista e partecipa alle proteste degli studenti, si batteva per la pace e il disarmo nucleare.

Le sue ultime ore di vita

È il 21 gennaio 1984. Katty esce di casa insieme al fratello Marco per dirigersi ad una festa a casa di amici in via Cartesio, nel quartiere Talenti. Sarà l’ultimo pomeriggio della sua vita. Il fidanzato dell’epoca ha dichiarato spesso durante le interviste e agli stessi inquirenti che Katty alla festa fu sfuggente e agitata, e che se ne andò via trafelata senza dare ulteriori spiegazioni, se non che avrebbe dovuto incontrare l’amica Angela alla fermata Lucio Sesto. Le due, infatti, avevano programmato di passare la notte a casa di Angela in vista di una gita a Campo Felice il giorno successivo.

La tomba di Katty Skerl

La morte e il ritrovamento del cadavere

Purtroppo, Katty non giungerà mai al suo appuntamento con Angela. Iniziano le ricerche, ma per la diciassettenne non c’è più niente da fare. Gli inquirenti ritrovano il corpo il giorno dopo, il 22 gennaio 1984, in una vigna di Grottaferrata, comune dei Castelli Romani. Accanto a lei, la valigia che aveva preparato per trascorrere la notte a casa dell’amica. Non sono stati però ritrovati i biglietti dell’autobus che avrebbe dovuto prendere. Il medico legale afferma subito che Katty è morta per strangolamento. Secondo l’autopsia, la ragazza è stata gettata a terra e tenuta ferma con un ginocchio sulla schiena fino a sfondarle alcune costole.

Il serial killer Maurizio Giugliano

I sospetti ricadono subito su Maurizio Giugliano, un serial killer che tra il luglio 1983 e il gennaio 1984 aveva ucciso almeno sei donne. Ma tra le sue vittime accertate non c’è Katty: l’uomo infatti viene prima arrestato e poi rilasciato per mancanza di prove a suo carico. Ancora oggi dopo 39 anni l’assassino di Katty Skerl non ha un nome e un volto.

Il fotografo Marco Accetti

Le dichiarazioni di Marco Accetti

Marco Fassoni Accetti è il fotografo che si autoaccusò dei rapimenti di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, venendo infine denunciato per calunnia e autocalunnia non riuscendo mai a fornire prove concrete sui rapimenti e la sorte delle due ragazze. Nel 2015, però, fornisce una dichiarazione agli inquirenti che si è dimostrata veritiera: la tomba di Katty Skerl è stata violata e il corpo trafugato, sottolineando un collegamento con il caso Orlandi, in particolare per la camicetta indossata da Katty. Tuttavia, la Procura lo ha sempre considerato un testimone inattendibile e non verifica subito. Soltanto nel luglio 2022 avviene la scoperta: la tomba di Katty Skerl è vuota.

Katty Skerl, Emanuela Orlandi e Mirella Gregori

I possibili collegamenti con i casi di Orlandi e Gregori

Accetti affermò che Katy era stata uccisa dalla fazione avversa che aveva preso Emanuela. Nel 2013, arrivò una lettera anonima resa nota da Chi l’ha visto, recapitata a una compagna di scuola di Emanuela. Nella busta c’erano: una ciocca di capelli, un fiore colorato di merletto, terriccio, della stoffa scura e un negativo fotografico con sopra un teschio. Sul biglietto era scritto: “Non cantino le due belle more per non apparire come la baronessa e come il ventuno di gennaio martirio di S. Agnese con biondi capelli nella vigna del Signore». Le due more, si pensa fossero Emanuela e Mirella. Il giorno e il luogo indicati sono quelli in cui è morta la Skerl: il 21 gennaio, in una vigna. Secondo Accetti, l’omicidio Skerl sarebbe stata la vendetta sulle pressioni esercitate in Vaticano.

Gli inquirenti però non hanno mai trovato prove concrete e affidabili riguardo al collegamento dei destini delle tre ragazze.

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