La lingua russa, tra passato e presente. Ne parliamo con la baronessa Scammacca Del Murgo

In occasione della Giornata İnternazionale della lingua russa abbiamo avuto il piacere di parlare con la famosa scrittrice baronessa Elena Scammacca Del Murgo, figlia del diplomatico Andrej I. Stepanov, ex Direttore dell’Università per le relazioni internazionali MGIMO, ex Ambasciatore russo in Svizzera e Luchtenstein. Elena Scamacca del Murgo è l’autrice di dieci romanzi e traduttrice delle memorie della nobiltà russa, in particolare, delle principesse Irina Golitsyna, Tatiana Lopukhina, Valentina Sherbatova.

La baronessa Elena Scammacca Del Murgo

In un periodo geopoliticamente complesso riscopriamo il valore indissolubile della lingua russa

Baronessa, partirei con il domandarle secondo lei come va festeggiato un giorno così, oggi più che mai?

Come ogni festa: con gioia. Penso che il modo migliore per celebrare questa ricorrenza sia quello di vedere uno spettacolo di un drammaturgo russo oppure anche solo leggere un testo di un grande classico. Se poi si ha tempo da dedicare alla visione di un film consiglierei di vedere una pellicola storica in cui si può ammirare il linguaggio del Settecento-Ottocento. Come autrice e traduttrice, avverto la necessità di sentire la lingua del passato. Ciò mi aiuta a fare bene il mio lavoro, a riprodurla nelle traduzioni delle memorie degli aristocratici di un tempo.

Secondo il suo punto di vista, qual è il contributo della lingua e cultura russa nella storia dell’umanità?

Prenderei in considerazione la letteratura classica, e credo che la lingua russa abbia contribuito in modo inequivocabile alla storia non solo del nostro tempo, ma anche di quello che studieranno e conosceranno le generazioni future.

La baronessa Elena Scammacca Del Murgo durante la presentazione di uno dei suoi volumi

Qual è, secondo lei, il ruolo della lingua russa nella cultura mondiale?

Seppure possiamo convenire sul fatto che la lingua russa, sicuramente, non si annovera tra le lingue internazionali, ovvero, quelle più parlate del mondo, l”interesse nei confronti della nostra lingua, posso affermare, che è inesauribile. Questo sempre per merito dei nostri scrittori, poeti, drammaturghi e compositori.

Qual è il legame della lingua e cultura russa con lingue e culture di altre nazioni?

È un legame praticamente indissolubile. E lo rimarrà fin quando verranno messi in scena i testi immortali di Cechov e Bulgakov, fin quando ci faranno sognare le opere liriche come “Eugenio Oneghin” e i grandi balletti russi.

Quali sono gli autori di maggior rilievo fra scrittori e poeti di lingua russa che, a suo parere, è necessario studiare ancora oggi?

Bisogna leggere libri, piuttosto che navigare sul web. E, possibilmente, leggere libri veri, non quelli elettronici. Certo, comprendo che sia più facile e conveniente per un lettore, leggere online, anch’io come autrice ho tutte le mie opere disponibili in rete, ma leggere un libro vero ci dà delle emozioni molto più profonde. Che cosa leggere, poi? Penso che tutti i grandi classici vadano letti e anche riletti perché, col tempo, li possiamo rivalutare, riscoprire, comprendere maggiormente.

Quali autori sono stati ingiustamente messi nell’oblio?

Oggi si leggono poco Alexander Kuprin e Ivan Bunin. A uno di questi due autori avevo dedicato la mia tesi di laurea intitolata “L’amore nelle opere di Alexander Kuprin”. Nell’Ottocento era in voga Vsevolod Krestovskij: fra il 1860 e il 1870 le sue opere furono pubblicate ben cinque volte. È stato ingiustamente messo nell’oblio anche Innokentij Annenskij.

La lingua e la geopolitica: qual è, a suo avviso, il legame fra questi due concetti?

Il legame, indubbiamente, c’è. Vorrei evitare dichiarazioni politiche in un momento come questo. Tuttavia, a mio avviso, laddove i russi sono pure una minoranza linguistica, la lingua russa deve essere legalizzata e non può essere messa al bando. Un esempio di un approccio civile al problema linguistico è, in tal senso, la Confederazione Svizzera dove la lingua romancia, parlata solo dallo 0,5 per cento della popolazione, viene considerata una delle lingue nazionali.

Come vede il futuro della lingua russa alla luce della situazione internazionale attuale?

Credo che niente di grave possa accadere alla lingua russa per un gran numero di persone che la parlano, in Russia e al di fuori dei suoi confini. Io vivo a Roma e spesso incontro studenti di vari paesi come il Kazakistan. Mi sono accorta del fatto che essi parlano russo fra di loro anche se dovrebbero parlare la loro lingua, il kazakho.

Prima di salutarla vorrei domandarle, secondo lei, che cosa andrebbe fatto per divulgare la lingua russa nel mondo?

Per divulgare la lingua russa esistono le rappresentanze di Rossotrudnicestvo (centri di lingua e cultura russa), le cosiddette Case russe e varie associazioni culturali che organizzano eventi interessanti e corsi linguistici. Anche noi, letterati e traduttori, contribuiamo alla divulgazione della lingua russa.

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