Arriva il primo racconto in podcast della serie Storie di Affilata Follia, di Serena Aronica
“Storie di Affilata Follia” è un baule dimenticato nel fondo scuro di una soffitta. Una cassaforte logorata dal tempo al cui interno sono conservati ricordi, cimeli e amori perduti; aprirla significa affondare nel lato umano più doloroso, oscuro e intimo.
Chi ama le storie nere, venate da sfumature grottesche e noir, troverà sicuramente rifugio in questo podcast. L’orrore qui è una cornice, un pretesto, per raccontare la natura umana in tutte le sue sfumature. Ogni racconto è una finestra che affaccia su una storia diversa, su un sentimento diverso. Amore, paura, odio, risentimento, senso di colpa a formare un corollario di disperazione e sofferenza perché ad ogni azione corrisponde sempre una conseguenza.
Serena Aronica scrive e legge una serie di efferati racconti sul lato più oscuro del cuore umano, o di ciò che ne resta.

Siete pronti per il primo viaggio? Siete pronti per la follia senza via di uscita? Ebbene eccovi allora L’ombra di me stesso, dove l’amore è il sentimento dalle rosee sfumature pastello, dei cuori indomiti e dei paffuti putti alati. Eppure, l’amore può essere la più tossica delle emozioni e il veleno più mortale. L’amore può inquinare l’animo, distorcere la percezione del giusto e sbagliato, spingere a commettere azioni aberranti. L’amore è umano, e per questo pieno di debolezze.
In questo racconto il sentimento più alto corrode e danna l’anima, confinando un uomo nella solitudine e nel perpetuo senso di colpa.